Quali sono gli strumenti di politica monetaria?
Come già anticipato in precedenza, le Banche Centrali dispongono di un set di strumenti di politica monetaria attraverso i quali regolano la quantità di moneta in circolazione. Al loro interno troviamo:
- Il tasso di sconto.
Ogni Banca Centrale identifica un proprio tasso di sconto, denominato anche Tasso Ufficiale. Con questo termine si intende quel particolare tasso d’interesse corrisposto sulle somme che le banche richiedono alla propria Autorità Centrale al fine di ottenere liquidità. Variazioni (in aumento o in diminuzione) di questo tasso identificano la direzione di politica monetaria intrapresa.
- La riserva obbligatoria.
In questo caso si fa riferimento a quella percentuale di passività, sotto forma di depositi, che le banche devono detenere presso l’Autorità Centrale. Le variazioni di questa componente influenzano direttamente la base monetaria e l’offerta di moneta, nonché il moltiplicatore monetario.
- Le operazioni di mercato aperto.
Sono racchiuse, sotto questo termine, tutte le transazioni effettuate dalle Banche Centrali nel mercato interbancario. Il fine ultimo è sempre quello di regolare la quantità di moneta in circolazione e si concretizzano, nella pratica, nelle decisioni di acquisto – o di vendita – di ingenti quantità di titoli di Stato.
Dato il folto insieme racchiuso in questa categoria, si rimanda alla trattazione delle singole Banche Centrali precisando soltanto che, in questo caso, l’iniziativa per questo tipo di operazioni è a carico delle Autorità monetarie.
Gli strumenti a disposizione delle Banche Centrali non si esauriscono qui. Per completezza, si ritiene utile fare un doveroso cenno sia agli strumenti che concorrono alla formazione del cosiddetto “corridoio dei tassi” che a tutte le misure non convenzionali che sono state introdotte nel corso degli anni.
In particolar modo, con il primo termine si vuole descrivere quella precisa rappresentazione grafica derivante dai tassi (o range degli stessi) determinati dalla Banca Centrale del proprio Stato. Ciò che si viene a creare raffigura, per l’appunto, un corridoio composto da tre tassi: due di questi figureranno rispettivamente come limite superiore e limite inferiore mentre il terzo, il Tasso Ufficiale, sarà per definizione contenuto al suo interno. L’individuazione e la determinazione del range è propria delle singole Autorità monetarie.
Con il secondo termine, invece, si fa riferimento a una pluralità di operazioni “nuove”, che si discostano da quelle convenzionali citate prima, che le diverse Autorità hanno dovuto attuare per arginare e superare gli effetti, in particolar modo, della crisi del 2007. Gli acronimi come: QE, OMT, OMRLT (I e II) sono, ormai, esempi noti.
Per una trattazione più puntuale in merito a questo articolo si rimanda a quanto verrà detto di seguito per le principali Banche Centrali: BCE, FED, BoE, BNS, BoC, BoJ.
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