Autore: Matteo Pegoraro

Laureato in Banca e Finanza ed Economia Aziendale presso l'Università di Udine. Ho all'attivo alcune pubblicazioni su ETF e ETN su riviste specialistiche.

Il Volume Profile, conosciuto anche come Price by Volume Chart (PBV), è uno degli strumenti fondamentali in analisi tecnica e analisi volumetrica, nonché il mio preferito assieme ai Ritracciamenti di Fibonacci. L’origine è il Market Profile di Steidlmayer. Volume Profile Il Profilo Volume è costituito da istogrammi orizzontali tracciati sul grafico di qualsiasi strumento finanziario quotato. Lo scopo è indicare il volume di titoli scambiati in corrispondenza di un livello di prezzo specifico. Il grafico forma delle aree di concentrazione dei volumi che illustrano prezzi di elevato interesse (cd. dominanti) per posizioni sia long che short. Queste aree sono considerate…

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In questo articolo ci occupiamo dell’Oscillatore Stocastico e una sua variante il Williams %R. Questi sono altri due oscillatori utili a individuare segnali di entrata e uscita e di cambiamento del trend. Oscillatore Stocastico Lo Stochastic Oscillator è stato creato alla fine degli anni ’50 da George Lane. L’assunto di base è che in un trend positivo i prezzi di chiusura tendono ad essere vicini al massimo del range del prezzo, la stessa cosa avviene all’inverso in un trend ribassista. Ci sono due linee %K e %D, ed è importante settare il periodo n (tipicamente 14, ma è usato anche…

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Il Positive Volume Index e il Negative Volume index sono due indicatori usati in analisi tecnica per analizzare i volumi. Paul Dysart ha inventato questi strumenti negli anni ’30, ma sono diventati famosi nel 1975 quando sono stati discussi in un libro del 1976 intitolato “Stock Market Logic” di Norman Fosback. Positive Volume Index (PVI) Entrambi gli indici sono cumulativi e vengono spesso usati insieme. Il PVI assume che la folla disinformata, ossia tutti quei soggetti che prendono decisioni non informate e frutto di analisi (cd. noise traders), prende posizione nelle giornate ad alto volume. Se i volumi aumentano, i noise traders…

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Oggi ci occupiamo di indicatori per l’analisi tecnica, più precisamente di oscillatori. Quelli di cui parliamo oggi misurano il Momentum, ossia la forza del trend in atto. Momentum Il Momentum è l’indicatore più facile nel calcolo, è sufficiente sottrarre al valore di chiusura di oggi il valore di chiusura del primo giorno del periodo. Il valore viene posto in un grafico che oscilla attorno allo 0. Se i prezzi sono saliti nell’ultimo periodo il valore sarà positivo, altrimenti negativo. La lunghezza del periodo da prendere in considerazione dipende dalle vostre preferenze. J.J. Murphy usa 10 giorni, ma molti trader utilizzano…

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L’On-Balance Volume, noto semplicemente come OBV, è un indicatore di momentum che usa i flussi dei volumi per cercare di individuare e anticipare i cambiamenti nei prezzi dei titoli prima che si verifichino. L’indicatore è stato sviluppato da Joseph Granville ed è stato reso famoso dal libro del 1963 Granville’s New Key to Stock Market Profits, in cui afferma che i volumi sono la forza che guida i mercati. In sostanza, i prezzi seguono i volumi. Se ti interessa l’Analisi volumetrica abbiamo pubblicato diversi articoli su questo tema. Come funziona l’OBV? L’OBV è uno strumento di analisi tecnica che misura…

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Il 15 settembre 2008 falliva Lehman Brothers, una delle maggior banche d’investimento USA fondata nel 1847, forte di oltre 26.000 dipendenti e che operava anche in Europa e Giappone. Questo evento ha contribuito dolorosamente alla famosa crisi finanziaria fra il 2006 e il 2008. Sebbene anche altre banche si trovassero in situazioni simili avendo effettuato gli stessi investimenti rischiosi nel mercato immobiliare, la Federal Reserve decise di sacrificare la banca quale esempio per i mercati considerandola gestibile. Organizzando però ad esempio il salvataggio di Merrill Lynch da parte di Bank of America. In questo articolo non mi soffermerò sulle operazioni…

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L’indicatore Ichimoku Cloud (o Ichimoku Kinko Hyo) è stato sviluppato nel 1969 dal giornalista Goichi Hosoda noto come Ichimoku Sanjin. Il significato (parafrasato) è capire a colpo d’occhio numerose informazioni, infatti, questo indicatore serve a definire molte cose: livelli di supporto o resistenza, capire il momentum e il trend di mercato, mostrare la volatilità, fissare stop loss e fornire segnali. Capite bene che fornendo così tante informazioni è uno strumento complesso, ma non impossibile da utilizzare. Lo strumento è composto da 5 linee da utilizzare congiuntamente, il calcolo ricorda le Bollinger Bands e le medie mobili. Linea di Conversione (Tenkan-sen)…

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Cosa sono gli Swap(s) e i Contract for Difference (CFD)? Perché sono collegati? Sono risposte che dovreste sapere perché i primi sono utili per combattere i movimenti avversi dei tassi d’interesse nei mutui e i secondi sono una delle principali cause della frase “mi sono bruciato il conto”! Swap Gli swap sono contratti derivati in cui due parti si accordano per scambiare un flusso finanziario a una data prestabilita o secondo una cadenza prestabilita. I pagamenti possono essere espressi in valuta differente. Il primo è nato nel 1981 fra IMB e la World Bank. Uno swap è un contratto derivato…

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Contango e Backwardation sono le due conformazioni in cui si può presentare la Curva Forward, quella che unisce i prezzi di tutte le scadenze dei futures su un determinato sottostante. Ricordo che i futures sono contratti derivati. La Curva Forward La curva forward è importante perché tutti i futures presentano una scadenza e all’avvicinarsi di questa data è necessario scegliere se rinnovare il contratto (rollover) in una scadenza successiva o chiudere la posizione. Questo è un problema sensibile per tutti gli investitori, compresi quelli in ETF, ETC e ETN che utilizzano una replica tramite futures. L’andamento della curva ci fornisce…

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Cosa sono i Certificates? Sono dei titoli negoziati sui mercati regolamentati che replicano con leva o senza leva l’andamento del titolo sottostante. Sono derivati cartolarizzati al cui interno interno sono incorporate delle strategie in opzioni. La varietà delle tipologie di certificates li rende degli strumenti molto flessibili e dal potenziale ampio utilizzo. Struttura dei Certificates Il sottostante può essere un titolo, un indice azionario, materie prime, valute, tassi d’interesse o real estate. È possibile che sia composto da un singolo asset oppure da un paniere di attività. Le opzioni incorporate nei certificates possono essere plain vanilla (call e put) o esotiche…

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