L’Indice sulla Fiducia dei Consumatori USA o US Consumer Confidence (CCI) è uno degli indici di sentiment sull’economia più riconosciuti. Esistono indici di questo tipo per quasi tutti i paesi e sono utili a fornirci una visione macroeconomica, dall’alto, dell’economia per migliorare le nostre scelte di investimento.
Sommario
Cosa e come è calcolato il Consumer Confidence Index?
L’indice è calcolato dal 1985 dalla Conference Board, un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro con sede a New York. Il risultato dell’indagine viene pubblicato a cadenza mensile l’ultimo martedì del mese alle ore 10.00 EST (ossia le 16.00 italiane). L’ultimo Press Release è disponibile gratuitamente sul sito della società (qui), gli altri dati sono accessibili a pagamento.1
Il CCI misura la fiducia dei consumatori sulla condizioni attuali e future dell’economia americana e sulla propria situazione finanziaria attesa per i prossimi 6 mesi. L’indagine, chiamata CCS Consumer Confidence Survey, è condotta su un campione di 5.000 famiglie ed è somministrata da Toluna.
La selezione delle persone è casuale ma proporzionale alla popolazione adulta americana in termini di età, genere, reddito e area geografica. I dati sono disponibili suddivisi per queste categorie, suddividendo la nazione in 9 regioni.
Questo rapporto descrive in dettaglio gli atteggiamenti dei consumatori, le intenzioni di acquisto di beni (anche durevoli), i piani per le vacanze e le aspettative dei consumatori in merito all’inflazione, ai prezzi delle azioni e ai tassi di interesse. Il valore oscilla tra 0 e oltre 140. Valori in crescita indicano un aumento della fiducia, generalmente c’è fiducia sopra i 100 punti.
Per fare ciò il questionario è caratterizzato da 5 domande qualitative la cui risposta può essere positiva, negativa o neutrale. Il peso della componente condizioni attuali nell’indice è pari al 40% (1 e 2), il restante 60% è costituito dalle aspettative future (3, 4 e 5).
Le domande in particolare riguardano:
- Il giudizio sulle condizioni attuali dell’economia (business conditions)
- Il giudizio sulle condizioni attuali del mondo del lavoro (employment conditions);
- Le prospettive relative alle condizioni dell’economia per i prossimi sei mesi;
- Le prospettive relative alle condizioni di impiego per i prossimi sei mesi;
- Le prospettive relative al reddito familiare complessivo per i prossimi sei mesi.
Il Consumer Confidence Index è un indicatore sintetico del survey applicando una media aritmetica ai risultati ottenuti dalle 5 domande. I dati ottenuti vengono de-stagionalizzati, ossia vengono rimosse le fluttuazioni di carattere stagionale.
Vengono anche calcolati due sub indici:
- il Present Situation Index: l’indice sulle condizioni attuali, è basato sulle valutazioni dei consumatori sulle attuali condizioni dell’economia e del mercato del lavoro.
- l’Expectation Index: l’indice sulle aspettative future, è basato sulle prospettive a breve termine (6 mesi) dei consumatori con un outlook per il reddito, l’economia e il mercato del lavoro.
Nel comunicato stampa sono indicati nel dettaglio le percentuali delle risposte dei consumatori alle domande e la loro variazione rispetto al mese precedente sia per l’indice principale che per i subindex.
Perchè è rilevante?
L’indice è molto importante perché la spesa dei consumatori pesa per il 70% del Prodotto Interno Lordo (o Gross Domestic Product) americano. 2 Il CCI è rilevante anche perché è influenzato dal potere d’acquisto atteso dai consumatori per i 6 mesi successivi.
L’indice può fornire indicazioni sulla capacità di spesa per consumi delle famiglie. Valori elevati dell’indice suggeriscono una tendenza dei consumatori ad aumentare i propri acquisti, poiché è percepita una maggiore sicurezza e stabilità del reddito, portando a un incremento della spesa. Al contrario valori bassi indicano la possibilità che la spesa per consumi diminuisca, questo perché i consumatori saranno più propensi a risparmiare per il futuro.
Spesso vengono poste in risalto dai giornali le variazioni mese su mese ma è necessario guardare il trend di qualche mese (sia del CCI che dei subindex) per avere una chiara comprensione della situazione. Ad esempio, un calo di pochi punti mese su mese che però si protrae costantemente da un lungo periodo potrebbe indicare la percezione nei consumatori di un deterioramento delle condizioni economiche. Potremmo trovarci anche in una situazione in cui la fiducia attuale aumenta, mentre le aspettative future calano (es. gennaio 2022).
Impatto sull’economia
Gli investitori, banche, governi, aziende e retail monitorano i cambiamenti del CCI, sono considerati con maggiore rilevanza quelli superiori al 5%.
Una tendenza al ribasso suggerisce che i consumatori hanno una percezione negativa sull’economia e sulla propria capacità reddituale, questo può ridurre le spese. I produttori di beni possono aspettarsi una riduzione degli acquisti, in particolare per i beni durevoli (elettrodomestici, auto…) che richiedono capitale e spesso il ricorso a finanziamenti a cui i consumatori sono meno propensi a ricorrere.
I magazzini si riducono in previsione di una riduzione della domanda e si riducono gli investimenti. La riduzione di investimenti e finanziamenti porta a una riduzione del credito (prestiti, mutui, fidi…) delle banche e quindi dei ricavi. A questo punto il governo e la banca centrale possono intervenire con stimoli fiscali o di politica monetaria per ristabilire la fiducia e far riprendere l’economia.
Nel caso opposto di aumento della fiducia accade l’opposto per aziende, banche e retail, mentre il governo grazie all’incremento della spesa dei consumatori incassa più tasse.
Impatto sui mercati finanziari
Credo che sia impossibile dire il CCI è positivo quindi le azioni salgono o scendono. Questo tipo di analisi non hanno senso. Il dato deve essere inserito nel contesto e anche mettendo assieme diversi indicatori, report e analisi, questi possono solo darci un’idea di dove è più probabile che possa andare il mercato.
Posso darvi alcuni spunti. In teoria possiamo aspettarci che un consumatore americano fiducioso e sicuro economicamente è più portato ad aumentare la spesa. Questa si può tradurre anche nell’ingresso di nuovi capitali e di nuovi investitori nei mercati finanziari. Per questo motivo la fiducia potrebbe spingere le quotazioni azionarie a rialzo, sopratutto quelle più in voga (es. Bolla di Internet, Tesla, Gamestop…).
Tuttavia, la fiducia, se inserita in un contesto per cui fattori come la capacità produttiva, il prezzo delle materie prime o semilavorati e il costo del lavoro raggiungono una soglia critica, potrebbe indurre le aziende ad un aumento dei prezzi (o la riduzione delle quantità a parità di prezzo). Ecco qui la famigerata inflazione e il surriscaldamento dell’economia.
Il ciclo dell’inflazione induce le banche centrali a ricorrere a politiche più restrittive, lo strumento più usato è il rialzo dei tassi d’interesse. Questo si traduce in una riduzione del valore (corsi) dei titoli obbligazionari, causa la loro correlazione inversa. Allo stesso tempo, un maggiore tasso d’interesse può attirare nuovi investitori nel mercato americano rafforzando il dollaro. I titoli azionari growth e in generale con tutte le società i cui flussi di cassa sono spostati nel futuro soffrono il rialzo dei tassi.
Gli analisti cercano di prevedere l’andamento dell’indice per cui sono disponibili dei dati attesi. Il superamento o meno di queste aspettative può influire sui mercati. Se i dati sono superiori al previsto devono essere interpretati come positivi/rialzisti per il dollaro americano (USD), viceversa se i valori sono inferiori alle attese possiamo interpretarli come negativi e quindi ribassisti per il dollaro.
Indicatore anticipatore o in ritardo (leading or lagging indicator)
Esistono due concezioni differenti sull’indice. Alcuni economisti ritengono il CCI un indicatore anticipatore perché un aumento o una caduta dell’indice sono forti indicatori dei livelli futuri della spesa dei consumatori (che ripeto vale il 70% del PIL USA).
Altri ritengono il Consumer Confidence Index un lagging indicator, ossia che risponde solo dopo che si sono verificati dei cambiamenti nell’economia. Questa idea, diametralmente opposta, è spiegata dal fatto che ci vuole tempo per i consumatori per comprendere e reagire agli eventi. Banalmente, quante persone sono state attratte dal mercato azionario a marzo e aprile 2020 nel pieno dei lockdown e quante sono entrate dopo diversi mesi di rialzo a fine anno? Eppure le condizioni erano già positive a maggio nei mercati azionari. L’utilità dell’indice sarebbe quindi quella di confermare un trend già in atto, confermando la ripresa o una recessione.
La mia idea è che il CCI sia un lagging indicator, perché si basa sull’esperienza passata dei consumatori (seppur delle ultime settimane o mesi dall’intervista). Tuttavia, questa fiducia si riflette nell’economia (e sui ricavi) perché rende il consumatore più propenso alla spesa agendo di fatto come un volano. Allo stesso modo, l’inerzia porta il consumatore a mantenere una spesa più elevata quando l’economia entra in una fase di rallentamento di cui non è ancora consapevole.
Riassumendo:
- Il Consumer Confidence Index USA è un indicatore economico molto importante, è uno dei più accurati e monitorati dagli investitori, dai governi, dalle banche centrali e dalle aziende.
- il CCI è calcolato su un sondaggio somministrato a 5.000 famiglie riguardo alla situazione attuale e alle prospettive future dell’economia USA, del mercato del lavoro e delle aspettative reddituali.
- Oltre che i valori mese su mese è importante valutare il trend.
- Un trend di valori a rialzo indica una maggiore fiducia dei consumatori che può aumentare la propensione alla spesa. I consumi sono una parte fondamentale del PIL e quindi spingono la crescita economica.
- Un trend al ribasso mesi indica un deterioramento delle condizioni economiche attuali o future (può esserci divergenza fra i dati). Una minore fiducia aumenta il risparmio, rallenta i consumi e la crescita economica.
- Vengono tenute in maggiore considerazione le variazioni superiori al 5% (es. marzo-aprile 2020).
L’indice non può prevedere il futuro, ma è un tassello da mettere insieme a altri dati e analisi per portare dalla propria parte le probabilità di individuare il giusto scenario economico e i sottostanti su cui investire. Consiglio: devono essere i dati a guidarvi e non dovete essere voi a piegare i dati alla vostra visione.
Questo non è l’unico indice di sentiment a cui dovete guardare, esiste anche il Consumer Sentiment Index dell’Università del Michigan e molti altri indici che potete trovare nel nostro sito.
Note
1 Il copyright mi impedisce di pubblicare i grafici ma trovate tutti i dati nel sito Conference-board.org.
2 Ricordo che una delle metodologie di formulazione del PIL (expenditure approach) è Y = C + I + G + NX, dove Y è il PIL, C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa governativa e NX le esportazioni nette. Capite bene quindi il peso che potenzialmente può avere questo indice sulle aspettative dei mercati.
Fonti
FTA Online News, Indice di Fiducia dei Consumatori, Borsa Italiana
The Conference Board, US CONSUMER CONFIDENCE, update del 25 gennaio 2022
McWhinney J. Understanding the Consumer Confidence Index, Investopedia.com
Westfall P., Logan M., Consumer Confidence: A Killer Statistic, Investopedia.com
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