Il Buffet Indicator, conosciuto anche come Market capitalization-to-GDP ratio, rappresenta il rapporto tra la capitalizzazione di mercato azionario di un paese e il suo Prodotto Interno Lordo. L’indicatore più usato è quello sul mercato statunitense, ci concentreremo su questo per capirne la metodologia. Sappiate che è calcolato anche per altri paesi come l’Italia o Singapore.
Cosa rappresenta?
Il Buffet Indicator prende il nome da Warren Buffet, CEO e Presidente di Berkshire Hathway. Chi l’avrebbe mai detto! L’indicatore è assimilabile a un multiplo di mercato, il corrispettivo aziendale è il Price/Sales1. Il rapporto è diventato molto famoso quando Warren ha commentato che fosse “probabilmente la migliore misura di come è valutata il mercato in un dato momento” 2.
Il valore aggregato del mercato azionario statunitense è ottenuto dall’indice Wilshere 50001. Questo indice è calcolato con frequenza mensile. All’11 febbraio il valore dell’indice è 45.518 e al 31 dicembre 2021 contiene un totale di 3.687 azioni. Nella versione originale Buffet utilizza i dati della Federal Reserve Economic Data (FRED) per il valore delle azioni americane perché la serie temporale è più lunga (circa 80 anni).
Il GDP, ossia il Prodotto Interno Lordo, è calcolato dal Bureau of Economic Analysis ed è pubblicato ogni trimestre con almeno un mese di ritardo dalla chiusura del periodo. Per maggiori informazioni sul PIL ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento, però voglio far notare che ci sono diversi modi di calcolare il PIL.
Il Buffet Indicator è il rapporto fra le due grandezze, nella rappresentazione grafica vengono rapportate le due serie storiche. Questo indicatore rappresenta il rapporto tra le aspettative future dell’attività economica (la market cap) e la misura più recente dell’attuale attività economica.
Per una facile visualizzazione guardiamo i grafici del rapporto Wilshere 5000 to GDP, che corrisponde al Buffet Indicator, disponibili sul sito della Fed di St. Louis (FRED) o su currentmarketvaluation.com. Spesso i grafici dell’indicatore sono differenti fra le varie fonti, questo perché differiscono le formulazioni del PIL o dell’indice di market cap scelto. Per facilitare il confronto è calcolata un media storica, in realtà è una regressione esponenziale.
Come interpretare l’indice
Per interpretare l’indice vengono indicate dallo stesso Buffet delle percentuali:
- Sotto il 50% il mercato è sottovalutato.
- Se il rapporto è fra 50% e 75% indica che il mercato è leggermente sottovalutato.
- Se si trova fra 75% e 90%, il mercato è valutato in modo equo.
- Nel caso in cui il rapporto si trovi fra 90% e 115% il mercato è leggermente sopravvalutato.
- Se il Buffet Indicator supera il 115% il mercato è sopravvalutato. Per esempio, a fine Q4 2021 il rapporto era a 205%.
Tuttavia, queste percentuali hanno visto una tendenza al rialzo negli ultimi anni. Alcuni ritengono che il nuovo valore “normale” cioè di valore equo (fair value) sia il 100% come mostrato dalla media storica del BI. La tendenza al rialzo sarebbe dovuta al fatto che le aspettative per la crescita futura sono aumentate più rapidamente nel tempo rispetto alla produzione economica effettiva. Questo perché il progresso tecnologico determina rendimenti esponenziali.
Nel grafico 2, per individuare le aree di valutazione viene usata la deviazione standard rispetto alla media storica. Per dare una spiegazione pratica, nel 70% del tempo l’indicatore si trova a fairly valued (valutato equamente), il 98% del tempo si trova fra ±2σ.
Se il valore del Buffet Indicator è compreso tra +1 e -1 σ (dev. std) allora il mercato è valutato correttamente. Se si trova oltre questa soglia fino a +2σ è sopravvalutato, oltre è fortemente sopravvalutato. Se l’indicatore si trova fra -1 e -2σ è sottovalutato, oltre -2 è fortemente sottovalutato.
Nel febbraio 2022 abbiamo raggiunto livelli di fortemente sopravvalutato che non si vedevano dalla Bolla di Internet. Tale condizione, dovrebbe essere transitoria e potrebbe significare un rallentamento dei mercati. Non parlo di crollo perché potrebbe non essere necessario. Più tempo i mercati mantengono questi livelli di prezzo più questo indicatore si ridurrà.
Un altro fattore rilevante è il legame fra Bond e tassi d’interesse e la sua influenza sul mercato azionario. A fronte di tassi alti potrebbe convenire investire in bond piuttosto che nell’azionario riducendo i prezzi delle aziende, allo stesso modo l’aumento del debito erode gli utili delle stesse e per questo si deprimono ancora i prezzi. Vale anche il contrario, di fronte a tassi bassi l’attenzione si sposta sul mercato azionario, le aziende si finanziano a basso costo emettendo bond e incrementano i profitti.
Il BI nei primi anni 2000 si trovava ai suoi massimi storici. Questo periodo è coinciso con lo scoppio della Bolla di Internet. Nello stesso momento, i Treasury Bond Rates a 10 anni (US10Y) si trovavano a oltre il 6%. Gli investitori avevano un’alternativa ad investire in azioni.
La situazione oggi è diversa. Il rendimento del Treasury a 10 anni in questi giorni (febbraio 2022) è vicino ai minimi storici (siamo fra 1,5% e il 2%). I dati dell’inflazione di gennaio 2022 sono in crescita al 7,5%, il massimo da circa 40 anni. Il Buffet Indicator invece è vicino ai suoi massimi. Possiamo pensare che il crollo non sia così prossimo come nel 2000, anche per mancanza di alternative.
La correlazione evidenziata in alcune ricerche (MSCI, 2010) fra la crescita economica e gli utili aziendali, ma non fra rendimenti azionari USA e crescita del GDP parrebbe dimostrare l’idea del guru del Value investing che quando gli utili superano i prezzi, i rendimenti che seguiranno saranno scarsi.
Critiche
Ci sono due critiche principali. Il Wilshere 5000 non comprende le società non quotate, potenzialmente un aumento numerico delle società quotate potrebbe aumentare il BI.
Per lo stesso motivo l’indice di Buffet non ha la stessa rilevanza in tutti i paesi. Ci sono stati come l’Arabia Saudita in cui la quotazione di Aramco ha stravolto il mercato. Altri paesi presentano un tessuto economico composto per la maggior parte da aziende private e non quotate.
La seconda critica è che il BI non tiene conto dei mercati non azionari, come bond, immobili o commodities.
Conclusione
Il Buffet Indicator è utile, ma solo se osservato insieme al altri dati. Come tutti gli indicatori e gli indici che danno informazioni sui mercati. Non esiste un singolo indicatore che al 100% possa indicarci la direzione del mercato, altrimenti saremmo tutti milionari! Questo però non toglie la rilevanza di questo indicatore. Non dimenticatevi del Buffet Indicator!
Note
1 In genere, un’azienda è sottovalutata quando il rapporto Price/Sales è sotto il 50% (0,5) o sopravvalutata sopra il 100% (1).
2 Originale “it is probably the best single measure of where valuations stand at any given moment“.
3 Wilshere 5000: l’indice è calcolato dal 1974 da Wilshere Associates (con una parentesi Dow Jones). Il nome deriva dalle circa 5.000 società contenute in origine nell’indice e pesate a seconda della capitalizzazione (cap weighted). Il numero massimo raggiunto è 7.500 nel 1998. Nel 1985, 1 punto base dell’indice corrispondeva a $ 1 miliardo di market cap, al 2013 siamo arrivati a 1,15 miliardi. L’indice è aggiornato mensilmente ogni terzo venerdì del mese al prezzo di chiusura del giorno.
Fonti
currentmarketvaluation.com, Buffet Indicator
Financial Times, Wilshere 5000
FRED, Wilshire 5000 to GDP Ratio, fred.stlouisfed.org
MSCI, Is There a Link Between GDP Growth and Equity Returns?
Wilshere, FT Wilshire 5000 Index Series
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