Come vengono classificati i beni? Durable goods e Non-durable goods in cosa si differenziano? Ci sono molti modi per classificare un bene economico. In questo viaggio partiremo dalla definizione di beni strumentali e beni finalizzati al consumo per poi individuare le differenze fra beni durevoli e non durevoli. Infine, vi darò alcune indicazioni su come trovare i dati su questi beni riguardanti il mercato a stelle e strisce.
Sommario
Capital Goods e Consumer Goods
I capital goods (beni strumentali) sono tutti quegli asset che un’azienda utilizza nel processo produttivo per fabbricare beni e servizi che verranno venduti ai consumatori. I beni strumentali includono edifici, macchinari, attrezzature, veicoli, brevetti e strumenti e sono utilizzati per produrre beni finiti e beni strumentali per altri settori. Non si parla di sole immobilizzazioni, ma anche di camion, computer, scrivanie, servizi, pennelli per pittori, strumenti musicali, asciugacapelli per parrucchiere ecc…
I beni strumentali materiali sono chiamati anche tangible assets se hanno tutti natura fisica. I capital goods immateriali o intangibili sono non fisici e solitamente sono quei prodotti dotati di un valore teorico generato dalla valutazione dell’azienda, stiamo parlando di brevetti, marchi, licenze e brand. Attenzione che negli Stati Uniti tendono a considerare capital goods solo i beni materiali.
I beni strumentali in genere non si consumano in un solo anno e la spesa sostenuta non può essere dedotta nell’anno dell’acquisto. È necessario ammortizzare questo costo per tutta la durata della vita utile del bene, attribuendo a ogni esercizio una parte di questo costo. Questa spesa contribuisce a ridurre il reddito imponibile riducendo l’utile.
I consumer goods (final goods o beni di consumo) sono il risultato finale della produzione e lavorazione da parte delle aziende che vengono acquistati dal consumatore medio. Stiamo parlando di cibi, elettrodomestici, ma anche servizi e prodotti di intrattenimento come film e musica. Sono il prodotto della combinazione di capital goods (macchinari, equipaggiamenti, fabbriche…), il lavoro dei dipendenti, prodotti intermedi o semilavorati e i materiali grezzi (es. rame, acciaio) in un prodotto disponibile per la vendita.
I beni di consumo sono estremamente importanti per le economie occidentali. In Q1 2022 questi prodotti rappresentano il 68,6 % del prodotto interno lordo statunitense.
I beni di consumo sono suddivisi fra durable goods, non durable goods e servizi. Esistono anche ulteriori classificazioni in base alla frequenza di acquisto oppure fra beni essenziali e non essenziali, che ci portano alla distinzione fra Consumer Staples (cibo, bevande, tabacco, prodotti personali…) o Consumer Discretionary (Fast food, elettrodomestici, vacanze, attività ricreative e veicoli).
Durable Goods – Beni Durevoli
I beni durevoli o durable goods, sono tutti quei beni che possono essere utilizzati più volte (a fecondità ripetuta). Sono beni nelle disponibilità di consumatori, aziende e governi che hanno una vita utile superiore ai 3 anni e per questo non devono essere acquistati frequentemente. Sono parte delle vendite al dettaglio ai consumatori.
Esempi di questi prodotti per i consumatori sono: lavatrici, frigoriferi, condizionatori, computer, televisori, macchine fotografiche e altra elettronica di consumo, software, brevetti, gioielli, automobili, biciclette, camion, parti di ricambio, semiconduttori, arredamento per la casa e l’ufficio. Per le aziende e i governi abbiamo aerei, carri armati, macchinari e altre attrezzature.
La ricchezza di una persona (wealth) è preservata dall’acquisto di beni durevoli, di capitale o di investimento poiché mantengono il loro valore economico per periodi di tempo più lunghi.
Non Durable Goods e Servizi
I non durable goods, ossia i beni non durevoli, sono tutti quei beni la cui vita è inferiore ai 3 anni e i loro valore economico viene “consumato” dopo breve periodo dalla produzione o dall’acquisto. In questo calderone troviamo innumerevoli tipologie di prodotti come cibi, bevande e tabacco.
I Servizi sono consumati istantaneamente appena prodotti (almeno teoricamente). Alcuni esempi sono il taglio di capelli o le riparazioni a beni durevoli (es. riparazione auto).
Dove troviamo i dati su beni durevoli e non durevoli per il mercato americano?
Lo U.S. Census Bureau’s Manufacturers’ Shipments, Inventories, and Orders (M3) survey1 è un sondaggio sondaggio condotto dallo U.S. Census Bureau su circa 3.100 aziende pubblicato su base mensile. Il sondaggio fornisce dati su spedizioni, magazzini e ordini su diversi settori come: beni durevoli e non durevoli, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici, legno, motori, navi e veicoli.
Questi dati vengono poi rielaborati e pubblicati dallo U.S. Census in due report.
- Advance Report on Durable Goods Manufacturers’ Shipments, Inventories, and Orders, che è disponibile circa 18 giorni lavorativi dopo la fine di ogni mese ed espone dati preliminari su spedizioni, scorte e ordini di beni durevoli.
- Manufacturers’ Shipments, Inventories, and Orders, include la produzione, gli scorte e gli ordini manifatturieri durevoli e non durevoli, ed è disponibile circa 23 giorni lavorativi dopo la fine di ogni mese.
Durable Goods Orders
I dati sugli ordini dei beni durevoli (Durable goods orders) sono disponibili con il primo di questi report. Il dato su questi ordini è un indicatore economico che misura la domanda di beni durevoli da parte delle imprese e dei consumatori statunitensi. Un aumento degli ordini di beni durevoli (es. macchinari per produrre automobili) indica che le imprese e i consumatori sono fiduciosi e stanno spendendo in beni durevoli. Questo può portare a nuovi posti di lavoro e crescita economica. Una diminuzione degli ordini di beni durevoli, invece, può essere un segno di rallentamento economico o recessione.
Esiste anche una versione core dei Durable goods orders che esclude i beni per i trasporti (automobili, camion, arei, navi, moto…). Nell’Advance Report sono disponibili anche altri indicatori interessanti come il Core Capital goods che ugualmente esclude aerei e beni prodotti per il Dipartimento della Difesa (armi, carri armati ecc…).
Nel Manufacturers’ Shipments, Inventories, and Orders troviamo dati molto più dettagliati suddivisi su durable goods e non durable suddivisi per settore e tipologia di bene come: legno, computer, componenti elettroniche, mezzi di trasporto, macchinari, metalli primari.
Gli ordini di beni e servizi sono influenzati da fattori economici (come le aspettative sull’inflazione e sull’andamento dei tassi, il reddito disponibile) ma anche non economici come l’instabilità politica, l’evoluzione tecnologica, gli eventi naturali, il gusto dei consumatori, la situazione geopolitica oppure, nel lungo termine, l’evoluzione demografica del paese.
Come possiamo osservare nella tabella sottostante (riferita a luglio 2023) vengono esposti anche i dati core escludendo i trasporti, ma anche eliminando la spesa per la difesa e per gli ordinativi non completati.
Voglio sottolineare l’importanza non solo dei nuovi ordini, ma anche delle giacenze in magazzino e delle spedizioni effettivamente eseguite. Un magazzino elevato può aiutare un’azienda in caso di crescita economica ad aumentare le vendite, ma diventa un peso in caso di rallentamento (come nella Crisi del ’29) e genera costi. Inoltre, alcuni ordini vengono inseriti ma poi cancellati, altri necessitano di un tempo maggiore per la produzione per mancanza di un fattore produttivo (come durante la pandemia di Covid-19). Sono tutti aspetti da considerare nel valutare la salute dell’economia.
Inventory/Shipments Ratio e Unfilled Orders/Shipment Ratio
Questi dati sono disponibili rielaborati in due ratio estremamente utili che sono disponibili nel full report:
- Inventory/Shipments ratio, elevati livelli o in aumento segnalano che il settore, l’azienda o l’economia sta avendo difficoltà nel vendere i propri prodotti. Ad esempio, vun valore di circa 1,9 significa che in magazzino ci sono scorte di quasi 2 volte gli ordini evasi. Livelli in calo o ridotti possono segnalare un miglioramento delle vendite e dell’efficienza.
- Unfilled Orders/Shipments ratio, livelli in aumento segnalano che c’è una difficoltà nelle aziende a soddisfare gli ordini. Questo potrebbe segnalare un aumento degli ordini, ma anche il raggiungimento di una soglia elevata di capacità produttiva o difficoltà di approviggionamento.
Un utile strumento per visualizzare questi dati in forma grafica è il database FRED, reso disponibile dalla Federal Reserve di St. Louis. In questo caso il grafico presenta il rapporto fra le scorte e le spedizioni di computer e prodotti elettronici.
Prossimamente parleremo di altri due indicatori per tenere conto delle vendite di beni durevoli, non durevoli e servizi: Retail Sales e Personal Consumption Expenditures (PCE).
Se vuoi approfondire
Halton C., Durable Goods Orders, investopedia.com
Kenton W., Consumer Durables: What Part of Retail Sales Are They?, investopedia.com
Liberto D., Personal Consumption Expenditures (PCE): What It Is and Measurement, investopedia.com
Potters C., Core Durable Goods Orders: Meaning, How They Work, investopedia.com
www.census.gov
Note
1 Bureau of Census e Bureau of Economic Analysis fanno capo al Department of Commerce.
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