Sommario
Le Banche e il Ciclo Economico
Le banche sono generalmente considerate azioni cicliche, poiché la loro redditività è strettamente legata all’andamento dell’economia. Durante una recessione, il calo della domanda di credito e la riduzione dei tassi di interesse (interest rates) erodono i margini di profitto delle istituzioni finanziarie. Inoltre, l’aumento della disoccupazione e le difficoltà finanziarie delle imprese portano a un incremento delle insolvenze e delle perdite sui prestiti.
Il modello di business delle banche però non è sempre uguale, anzi alcune tendono a soffrire maggiormente dell’andamento del ciclo economico. Possiamo, infatti, dividere le banche in:
- Retail e consumer banking: quelle che raccolgono depositi e concedono prestiti come business principale. Queste banche sono altamente cicliche, in particolare quelle specializzate in prestiti ad alto rischio, come le carte di credito. Esempi: Capital One ma anche Wells Fargo che ha una componente ridotta di investment banking, Banco BPM e BPER Banca.
- Banche d’investimento (investment banking): sono banche che tendono a resistere meglio nei periodi di turbolenza economica, poiché possono trarre profitto dalle operazioni di trading, fusioni e acquisizioni, e consulenza finanziaria. Esempi: Goldman Sachs, Morgan Stanley, Mediolanum, FinecoBank, Mediobanca.
- Banche con modello ibrido: sono quelle che combinano retail banking e investmenent banking. Ad esempio, JP Morgan Chase, CitiGroup e Bank of America. Unicredit e Intesa Sanpaolo dispongono anche di una discreta componente di wealth management e investment banking ma sono comunque abbastanza cicliche.
Il settore bancario e l’Inflazione
L’impatto sulle banche dell’inflazione è misto. Da un lato, l’aumento dei prezzi porta a una maggiore domanda di prestiti, mentre la crescita dei tassi di interesse sospinta dalle banche centrali per frenare l’inflazione incrementa i margini di profitto sui finanziamenti. Tuttavia, un’inflazione troppo elevata può rallentare i consumi delle aziende e dei consumatori e aumentare il rischio di default sui prestiti, riducendo i volumi di credito e generando perdite. Possiamo individuare delle casistiche:
- Se l’Inflazione è moderata con tassi in rialzo moderato → positivo per le banche, poiché i margini di profitto aumentano.
- Se l’Inflazione è elevata con tassi troppo alti → negativo per il settore bancario perché il costo del credito diventa insostenibile per imprese e famiglie, con un conseguente calo della domanda di prestiti e un aumento del rischio di default.
Le banche retail e commerciali, che raccolgono depositi e concedono prestiti, sono altamente sensibili all’inflazione perché il loro core business dipende dall’interesse netto che guadagnano sulla differenza tra tassi attivi (prestiti) e tassi passivi (depositi). Le banche d’investimento sono meno cicliche e subiscono meno l’inflazione, infatti, guadagneranno dalle commissioni in caso di mercati volatili oppure dal trading se un rialzo graduale dei tassi porterà gli investitori a cercare opportunità nel mercato obbligazionario.

L’impatto dell’inflazione sulle società di carte di credito e pagamenti
Le società di carte di credito e pagamenti digitali, come Visa, Mastercard e American Express, sono considerate moderatamente cicliche, infatti hanno una forte crescita dei volumi delle transazioni (e quindi delle commissioni) nei periodi di boom economico, mentre nei momenti di flessione dell’economia subiscono l’impatto in maniera più limitata poiché le transazioni di base per i beni essenziali continuano.
L’inflazione ha un impatto differente rispetto alle banche proprio perché il modello di business si basa principalmente sulle commissioni sulle transazioni e non sul margine di interesse dei prestiti, rendendole meno sensibili all’aumento dei tassi di interesse.
Tuttavia, anche in questo caso dobbiamo osservare attentamente il modello di business. Società come Visa e Mastercard non concedono prestiti direttamente, ma guadagnano principalmente sulle transazioni effettuate con le loro carte. American Express, invece, gestisce direttamente i prestiti ai clienti (le carte di credito), quindi risente di più dell’andamento dei tassi di interesse e del rischio di insolvenza. Motivo per cui è più ciclica di Visa o Mastercard.
Paypal ha un modello di business fortemente ciclico perché dipende dalla crescita dell’e-commerce e dei pagamenti digitali occupandosi anche di credito al consumo (ad esempio quando vi offre di pagare in 3 rate).
Le Fintech e Crypto
Le aziende fintech, crypto e crypto exchange sono azioni fortemente cicliche. La loro crescita, infatti, è legata a bassi tassi d’interesse, elevata liquidità nei mercati, fiducia nel digitale e nei nuovi modelli di business.
Pertanto, nei momenti di recessione, con rialzo dei tassi e dell’inflazione queste società (che sono considerate growth) soffrono particolarmente perché gli investitori tendono a spostarsi su asset più sicuri. Per quanto riguarda le società collegate alle crypto, queste subiscono anche l’adozione di nuove regolamentazioni, essendo un mercato nuovo e con poche norme, che influiscono fortemente sui prezzi.
Esempi di azioni fintech sono SoFi, Affirm, Upstart, Block. Mentre per le crypto abbiamo Coinbase, Binance, Riot Blockchain (RIOT), Marathon Digital (MARA).
Le aziende fintech e crypto-exchange, come Coinbase, rispondono all’inflazione in modo molto diverso rispetto alle banche tradizionali.
- Coinbase e crypto-exchange: Dipendono dai volumi di trading e dalla speculazione sui mercati crypto. Durante periodi di alta inflazione e tassi in aumento, le criptovalute tendono a subire forti correzioni perché vengono percepite come asset rischiosi e non come beni rifugio come si ipotizzava qualche anno fa.
- Fintech come Robinhood e SoFi: Hanno un modello ibrido tra pagamenti, investimenti e credito, quindi possono essere penalizzate da un contesto di tassi alti e rallentamento economico. In generale, rispondono più similmente a una banca retail.
Il resto del settore finanziario?
Le assicurazioni sono generalmente considerate meno cicliche rispetto alle banche e ad altri settori finanziari, poiché il loro core business si basa sulla raccolta di premi assicurativi ricorrenti, che rimangono stabili anche nei periodi di crisi economica.
Tuttavia, mentre i rami danni e salute sono essenziali e vengono pagate anche nei momenti di crisi (es. RCA), le polizze Vita o di risparmio risentono dell’andamento dell’economia e dei mercati. Le riassicurazioni (es. Swiss RE) sono moderatamente cicliche perché legate ai sinistri catasfrofali e ai mercati finanziari, nei momenti di crisi tendono ad aumentare i risarcimenti.
Le compagnie assicurative beneficiano dell’aumento dei tassi di interesse, poiché detengono grandi quantità di obbligazioni nei loro portafogli.
Le società di gestione del risparmio e fondi d’investimento sono moderatamente cicliche, poiché dipendono dagli afflussi di capitale e dalla performance dei mercati finanziari. I private equity e gli hedge fund hanno una maggiore flessibilità e possono trarre vantaggio dalla volatilità di mercato motivo per cui sono meno cicliche e possono trarre vantaggio dai momenti di crisi e di inflazione alta.
Le borse valori e le società di trading sono moderatamente cicliche perché dipendono dai volumi di scambio piuttosto che dalla direzione del mercato, similmente a quanto visto per le società di pagamento. Tuttavia, l’Inflazione e il rialzo dei tassi possono aumentare la volatilità, portando più operazioni e quindi maggiori ricavi. Market makers e broker-dealer possono guadagnare da un aumento degli spread nelle transazioni e dalla necessità di mantenere liquidità nei mercati che rappresenta il loro core business.
Conclusione
L’inflazione e il ciclo economico influenzano in modo diverso le varie istituzioni finanziarie, rendendo alcune più vulnerabili alle fluttuazioni economiche e altre più resilienti. Comprendere queste differenze è fondamentale per selezionare i giusti asset in base alle condizioni macroeconomiche.
Ricordo che per controllare l’andamento del settore finanziario, del settore delle crypto e delle Fintech possiamo usare facilmente gli ETF, ecco alcuni esempi:
- Financial Select Sector SPDR Fund (XLF)
- iShares STOXX Europe 600 Banks UCITS ETF (DE): Replica l’andamento delle principali banche europee.
- ARK Fintech Innovation ETF (ARKF)
- SPDR S&P Insurance ETF (KIE): assicurazioni.
- VanEck Crypto and Blockchain Innovators UCITS ETF: Investe in aziende a livello mondiale che utilizzano la tecnologia blockchain per trasformare il settore finanziario e altri settori.
Se sei interessato ad approfondire le varie categorie di azioni ti consiglio di dare un’occhiata alla guida alle Growth, Value e High Dividend Stock e a quella sulle small, mid e large cap.
Sitografia
Matthew Frankel, CFP, Understanding the Cycle of Bank Stocks
Young J., Cyclical Stock, Investopedia.com
Chen J., Defensive Stock, Investopedia.com
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