Oggi risponderemo a 3 domande: cos’è la Commodity Futures Trading Commission, perché non dovete confonderla con la SEC e, infine, cos’è il Commitments of Traders.
Sommario
Cos’è la Commodity Futures Trading Commission
La Commodity Futures Trading Commission (CFTC) è un’agenzia federale indipendente del governo degli Stati Uniti che regola i mercati dei derivati. L’agenzia è stata istituita nel 1974 a seguito del Commodity Futures Trading Commission Act che ha stabilito il framework entro cui l’agenzia opera.
I suoi obiettivi sono la promozione di mercati efficienti e competitivi e la protezione degli investitori da manipolazioni, frodi e altri tipi di pratiche commerciali abusive. Al momento della sua nascita la maggior parte dei futures erano concentrati per il settore agricolo, nel quale gli USA sono ancora uno dei maggiori produttori, ora il mercato si è espanso fino ad arrivare alle criptovalute, i Bitcoin (dal dicembre 2017 sul CME).
Curiosità, non esistono futures su cipolle perché espressamente vietati dal Congresso nel 1955 a seguito di una manipolazione del mercato da parte di due commercianti (Sam Siegel e Vincent Kosuga), quando ancora la commissione non esisteva.
La CFTC è formata da 5 commissari che provengono da industrie, futures e commodities exchanges, consumatori e commercianti. Al suo interno ci sono 13 divisioni che si occupano di diversi ambiti. Ad esempio, abbiamo una divisione Clearing and Risk che ha l’obiettivo di assicurare l’integrità finanziaria delle transazioni e evitare il rischio sistemico nel mercato dei derivati. Per approfondire la struttura vi consiglio questo link.
La Commodity Futures Trading Commission si occupa di regolamentare il mercato dei derivati statunitensi, sia quelli standardizzati e quotati sulle borse (come futures, swap e opzioni) che quelli OTC (over-the-counter), ossia non quotati in mercati regolamentati.
La CFTC svolge un ruolo fondamentale nella regolamentazione dei mercati finanziari. Senza questa autorità, gli investitori potrebbero andare incontro a frodi e perdere la fiducia nei mercati. Questi diventerebbero meno efficaci nell’allocare efficacemente le risorse finanziarie alle società e alle produzioni più meritevoli. La sua attività rende il mercato dei derivati, in particolare i futures, il più controllato.
SEC vs CFTC
La Securities Exchange Commission (SEC) e la CFTC sono spesso confuse da noi investitori anche perché il loro campo di applicazione non è del tutto chiaro anche se le due agenzie operano sotto leggi diverse, regolando aspetti differenti e sono gestite da soggetti differenti. Formalmente la CFTC regola gli investimenti in materie prime da consegnare in futuro, mentre la SEC regola gli investimenti in titoli.
Andiamo nello specifico. La SEC si occupa dei mercati mobiliari (U.S. securities markets), stiamo parlando di securities (titoli). Il problema è che nella definizione di titoli (15 U.S. Code § 77b) rientra praticamente tutto: azioni, bond, opzioni, futures, altri titoli che forniscono privilegi, treasury…
La CFTC si occupa di regolamentare commodities e derivati. Fra i derivati troviamo opzioni, futures e swaps che, come sappiamo, possono riguardare commodities, titoli, valute e criptovalute. La definizione di commodities (7 U.S. Code Section 1a(9)) fornisce una definizione abbastanza completa di tutte le merci e include i futures concludendo il comma con:
[…] all services, rights, and interests in which contracts for future delivery are presently or in the future dealt in.
Pertanto, una definizione estensiva di questa frase comprende tutti i futures compresi quelli su titoli. C’è un’evidente sovrapposizione di competenze. Tramite il Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act del 2010 è stata assegnata alla CFTC la competenza per gli swap, mentre alla SEC la responsabilità di regolamentare i security-based swaps.
Le criptovalute sono state teatro di creato uno scontro fra SEC e CFTC, poiché questa sostiene che il suo compito è regolamentare derivati e non il sottostante. Non possiamo quindi scindere completamente le competenze delle due agenzie. Dovrebbe esistere anche una commissione per integrare l’operato delle due agenzie, ma è inattiva.
Commitments of Traders (COT)
Il COT è un report settimanale gratuito fornito dalla Commodity Futures Trading Commission pubblicato ogni venerdì (i dati sono aggiornati al martedì) sul sito CFTC.gov. L’idea del COT nasce nel 1924 con la pubblicazione di un report annuale sui futures agricoli ad opera dalla Grain Futures Administration del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. L’obiettivo è dare maggiore trasparenza agli scambi su questi mercati.
Il report contiene la lista delle posizioni lunghe e corte dei futures e delle opzioni quotati nei mercati americani, purché siano presenti nel mercato più di 20 traders che detengono posizioni maggiori o uguali ai livelli di segnalazione stabiliti dalla CFTC.
Sono disponibili diversi report (legacy, disaggregated …), in versioni (format) lunghe o più sintetiche , il tutto includendo oppure escludendo le opzioni. Questi differenti report servono a dare un maggiore dettaglio spaccando i dati per exchange, tipologia di futures (es. agricultural, Petroleum and Products…) o tipologia di operatore. Una bella mole di dati. Nelle Explanatory Notes trovate come vengono conteggiate le opzioni e altre informazioni utili a comprendere il report.
Il report contiene i dati di Commercial, Non Commercial e Non reportable (Small Traders). I primi due sono investitori professionali e grandi società e sono obbligati dalla legge a dare comunicazione quotidiana alla CFTC delle loro posizioni.
- I Commercial sono professionisti utilizzano i futures con finalità di Hedging (copertura del rischio), sono soggetti coinvolti nella produzione o nella lavorazione della commodities (CFTC Regulation 1.3, 17 CFR 1.3(z)). Questi sono i soggetti ritenuti più informati perché direttamente coinvolti nel business, le loro strategie sono spesso contrarian, aumentando le posizioni long con un mercato in calo (e viceversa).
- Non commercial, chiamati anche large investors, sono investitori professionali che utilizzano i futures con finalità primariamente di speculazione, ma anche di copertura. Sono fondi d’investimento, banche e in generale grossi investitori. Normalmente attuano strategie di trend following.
- I Non Reportable sono tutti quei soggetti che non devono riportare alla commissione per cui ci sono essenzialmente investitori retail (small traders).
Notate che i primi due soggetti possono essere considerati commercial per una particolare commodity e non commercial per altri mercati, ma rientrano in una sola categoria per la singola commodity (o titolo).
Passiamo a un esempio del COT vero e proprio, prendiamo fra tutti i dati il Non Fat Dry Milk (latte in polvere) per mostrarvi che non esistono solo Natural Gas e Petrolio, per semplicità includiamo i soli futures. La prima parte del report individua i contratti aperti (a livello numerico) indicando che ogni contratto prevede 44.000 libbre.
Potrebbe essere che troviate difficile leggere i dati nel formato in cui sono visualizzati, ma sono dati molto utili nel trading e nello spread trading. Per risolvere questo problema sono stati creati molti siti gratuiti e a pagamento che rielaborano per noi i dati (es. freecotdata.com o il sito CMEgroup.com) potete anche importarli su Tradingview tramite quandl.com, o su Excel tramite il sito data.nasdaq.com e il suo Add-in.
Nel report vengono segnalate le posizioni dei Non commercial, Commercial e Non Reportable e il totale per queste categorie. L’open interest è calcolato come la somma delle posizioni long oppure short (NC+C) a cui si aggiungono le non reportable positions. Le posizioni spreading sono i non commercial che detengono in egual misura posizioni lunghe e corte (sostanzialmente spread trading). In genere, la posizione maggiore è quella dei Commercial. La differenza fra posizione lunghe e corte è nulla.
Nella seconda parte del report sono indicati i cambiamenti dal report precedente come numero di contratti. Questa informazione ci può aiutare a capire l’indirizzo del mercato e l’interesse nel trend. Ad esempio, possiamo vedere se l’Open Interest aumenta, quindi c’è maggiore interesse e denaro nel mercato, oppure osservare i movimenti di commercial e non commercial che possono essere divergenti (ricordo che i non commercial operano per hedging e non per speculazione o “moda”).
Subito sotto troviamo l’indicazione della percentuale di open interest rappresentata da ogni categoria di Trader (è semplicemente un rapporto dei dati sopra con l’OI). Nella penultima sezione troviamo indicazione del numero di traders per categoria, esclusi i non reportable perché questi dati non sono disponibili.
Nell’ultima sezione vediamo la percentuale di open interest detenuta dal numero indicato di trader (4 o 8), ossia i maggiori operatori del mercato indipendentemente se commercial o non commercial. Viene suddivisa fra posizioni Gross e Net (ossia compensando posizioni long e short).
Facendo analisi tecnica possiamo individuare delle fasi di ipercomprato e ipervenduto attraverso il COT. Quando le posizioni nette dei non commercial sono fortemente negative, mentre le posizioni nette dei commercial sono positive (rialziste) ci troviamo in una fase di ipervenduto. Al contrario, quando i commercial sono ribassisti e i non commercial fortemente positivi siamo in una fase di ipercomprato. La difficoltà è stabilire quanto sia questo “fortemente”.
Le divergenze esistono anche per il COT, quando abbiamo un prezzo che segna massimi crescenti, ma le net positions dei commercial segnano minimi crescenti e le non commercial massimi decrescenti. Questo dato può anticipare un’inversione di tendenza del prezzo.
Conclusioni
Capire la differenza fra SEC e CFTC è fondamentale per comprendere chi e come vengono regolamentati i mercati e quali sono gli effetti delle dichiarazioni e delle norme introdotte. La commissione fornisce gli importanti dati forniti dal Commitments of Traders.
Questo report è di vitale importanza nel trading, soprattutto ma non solo sulle commodities, ma i dati del COT non forniscono previsioni sul futuro andamento del sottostante, ma sono solo un’indicazione aggiuntiva alla forza e alla partecipazione al trend, sia ribassista che rialzista.
Se volete approfondire
Commodities Futures Trading Commission, Explanatory Notes, cftc.gov
Hayes A., Commitments of Traders, investopedia.com
Pegoraro M., I Futures: una storia lunga 5000 anni, financelooting.it
Scott M., Commodity Futures Trading Commission (CFTC), investopedia.com
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