Il Volume Profile, conosciuto anche come Price by Volume Chart (PBV), è uno degli strumenti fondamentali in analisi tecnica e analisi volumetrica, nonché il mio preferito assieme ai Ritracciamenti di Fibonacci. L’origine è il Market Profile di Steidlmayer.
Sommario
Volume Profile
Il Profilo Volume è costituito da istogrammi orizzontali tracciati sul grafico di qualsiasi strumento finanziario quotato. Lo scopo è indicare il volume di titoli scambiati in corrispondenza di un livello di prezzo specifico.
Il grafico forma delle aree di concentrazione dei volumi che illustrano prezzi di elevato interesse (cd. dominanti) per posizioni sia long che short. Queste aree sono considerate delle aree di supporto e resistenza, perché sono livelli a cui gli investitori accettano di negoziare perché ritenuti prezzi equi, soprattutto dagli istituzionali.
L’utilità di questo strumento è enorme. Se ci pensate gli istogrammi dei volumi sotto al grafico ci danno l’informazione di quanti titoli vengono scambiati, ma non dove nel grafico. Ci possiamo trovare giornate a volumi grandissimi, ma non sappiamo come usare questo dato con precisione.
Queste indicazioni sono alcune delle più affidabili dell’analisi tecnica, ma come sempre non è un dato certo al 100%. In teoria, i dati di partenza sono inconfutabili, ma ad ognuno di noi viene lasciato il compito di fissarne i parametri rendendo l’analisi soggettiva.
Livelli rilevanti
Ci sono 7 fra livelli e aree che dobbiamo osservare nel VP:
- Point of Control (POC): è il livello di prezzo con il maggior volume scambiato nell’intervallo prescelto. In genere, è rappresentato come una linea rossa.
- Area del valore (o value area): è l’intervallo all’interno del quale è scambiato il maggior volume (in genere viene preso il 70%).
- Value Area High (VAH) e Value Area Low (VAL): sono la riga più alta e più bassa all’interno dell’area del valore, possono fungere da supporti e resistenze.
- Profilo alto: è il livello di prezzo più alto raggiunto nel periodo di tempo selezionato.
- Profilo basso: è il prezzo più basso raggiunto nel periodo scelto.
- High Volume Nodes (HVN): sono picchi secondari rispetto al POC in cui i volumi sono più elevati e le candele sono più lunghe. La rottura di questi livelli è considerata un segnale importante.
- Low Volume Nodes (LVN): sono le aree (valli) fra i nodi ad alto volume, spesso queste aree con scarsi scambi non oppongono grosse resistenze al movimento del prezzo perché ritenute area di valore ingiusto e il prezzo ci rimane per poco tempo. È comune vedere candele di prezzo molto elevate quando si incontrano queste aree verticali di scarso volume. Queste aree sono generalmente frutto di crolli o rally molto forti.
Visualizzazione del Volume Profile
Ci sono diversi modi di utilizzare e visualizzare il Volume Profile. Si distinguono quattro tipologie di VP a seconda dell’intervallo o periodo di visualizzazione scelto:
- il Visible Range Volume Profile: che calcola il PBV per tutto il periodo visibile nel grafico.
- il Session Volume Profile: che calcola il VP per la sessione, ossia la giornata di trading. Questo ci può indicare possibili aree di supporto e resistenze per i giorni successivi. Su Tradingview è disponibile una versione HD e una normale.
- Il Periodic Volume Profile: come suggerisce il nome è possibile scegliere un periodo customizzabile in cui calcolare il VP.
- Il Volume Profile a intervallo fisso: permette di fissare un intervallo in cui viene calcolato il VP tracciando direttamente sul grafico il punto di inizio e di fine, normalmente si usa il punto più alto e più basso di un trend oppure un’intera area di lateralizzazione.
La visualizzazione prevede diverse impostazioni:
- Scegliere se e come calcolare gli istogrammi: le opzioni sono Tick per Riga (numero minimo di tick per riga, più preciso) o Numero di Righe (numero fisso di righe in cui verrà diviso l’indicatore). Faccio notare che il VP rappresenta sempre Aree e non singoli livelli.
- Rendere visibili la Value Area, VAH e VAL.
- Impostare l’ampiezza della Value Area
- Vedere lo sviluppo del POC e della Value Area direttamente sul grafico nel tempo all’interno dell’intervallo.
- Visualizzare il volume differenziando fra in vendita (giallo) e in acquisto (blu) oppure totale. Per completezza, i volumi in acquisto sono la somma di tutti gli ordini inseriti che corrispondo a un ordine in vendita già inserite. Al contrario, i volumi in vendita sono tutti gli ordini in vendita che si concludono matchando con un ordine in acquisto già inserito.
Come sfruttare il Profilo Volume
Lo scopo principale del Volume Profile è individuare livelli di supporto e resistenza ma anche stop loss e take profit basandosi sui dati passati dei volumi.
Ad esempio, come potete vedere nella figura 4, POC, VAL e VAH calcolati durante il ribasso di ottobre-dicembre 2018 sono serviti da supporti e resistenze per il prezzo più volte. Il nodo volume nero, che è il secondo livello per ampiezza dopo il POC, viene utilizzato come supporto e resistenza anche nel rialzo successivo.
Aggiungiamo la figura 5, notate che lo stesso livello è stato il POC durante il rialzo da febbraio a ottobre ’18. Questo spiega la rilevanza di questo livello. Ugualmente notate anche come VAH del periodo feb-ott ’18 rimanga il VAH del ribasso in Q4 ’18 e sia estremamente vicino al POC del rialzo dicembre ’18 a maggio ’19.
Osserviamo il prezzo: a maggio ’19 prima di superare i livelli di ottobre ’18 ritraccia superando il POC e si ferma prima del POC del movimento feb-ott ’18 ovvero lo stesso livello di prima. Vi aggiungo anche che il ritracciamento è quasi coincidente con il livello 38.2 di Fibonacci. L’impulso viene fermato a circa 272$ e il prezzo riparte mostrando grande forza dei buyer.
Capite bene l’importanza di questi livelli e di quanto vengano sentiti dal prezzo anche dopo molto tempo.
Stop Loss e Take Profit
Il VP ci aiuta a fissare Take Profit e Stop Loss (SL). Possiamo individuare i Take Profit, prima di supporti e resistenze ad alto volume individuati con il Volume Profile, perché la forza di queste aree (ricordiamoci che il VP rappresenta sempre aree) può respingere il prezzo e non farci mai chiudere l’operazione.
Gli Stop Loss dovrebbero essere fissati in una zona a basso volume che può essere la fine del cluster volumetrico sopra una resistenza o sotto un supporto individuato dal VP. L’idea è che il cluster volumetrico dovrebbe proteggerci dal prendere uno SL a causa di volatilità o short squeeze, ma il prezzo poi prosegue nella direzione da noi individuata.
Vi consiglio di osservare la volatilità del sottostante prima di fissare gli Stop Loss, se la volatilità è alta uno SL stretto non ha senso. Potremmo trovarci in una situazione per cui dopo aver preso lo SL, ma il prezzo riparte nella direzione da noi scelta.
Per questo motivo possiamo farci aiutare da strumenti come l’ATR, la volatilità storica oppure possiamo individuare il livello di stop loss, ma chiudere la posizione solo se la giornata chiude sotto quel prezzo. In questo caso consiglio uno SL di emergenza a un livello ancora inferiore.
Gestire TP e SL: alcuni preferiscono fissarli e lasciare la posizione finché non li raggiungono. Io penso che le posizioni si evolvano, per cui è meglio spostarli. Ad esempio, potremmo individuare un movimento correttamente ma che si esaurisce all’80% dal TP. Cosa facciamo?
Se le mie analisi (macroeconomiche, grafiche, fondamentali …) mi suggeriscono che il movimento è esaurito esco o alleggerisco la posizione. Se così non fosse, una volta raggiunta una soglia interessante in direzione del TP (per me il 75%) sposto gli stop loss sempre con l’aiuto del grafico o del VP.
In caso di un trend forte si può valutare di portarlo a breakeven o in positivo, altrimenti in prossimità di un nuovo cluster, un punto o area di reazione evidente (es. pin bar) oppure dei livelli di prezzo più interessanti al fine di ridurre la perdita.
Attenzione ai pullback! Ricordatevi che guardiamo tutti lo stesso grafico e il mondo è pieno di squali a caccia di Stop Loss non interessati ai trend o ai fondamentali.
Indicazioni utili
- Il prezzo è attratto da POC, HVN, VAL e VAH. Nei primi due in particolare, perché il gran numero di volumi indica che il prezzo è ritenuto equo dal mercato e gli investitori sono disponibili a negoziare a quel livello per cui il prezzo tende a lateralizzare. Il volume generalmente aumenta quando il prezzo torna a visitare un nodo ad alto volume.
- Mentre quando il prezzo attraversa un LVN incontra poca resistenza e viene sospinto verso i livelli precedenti. Sono caratterizzati da elevata volatilità. Quando il prezzo torna in queste valli è comune vedere che il volume diminuisca mentre il prezzo acceleri.
- Se dopo un trend rialzista il prezzo dovesse ritracciare verso il POC o il VAH/VAL è probabile che gli investitori che si sono posizionati durante il rialzo proteggano la loro posizione rendendo possibile individuare un supporto (nelle figure 4 e 5 lo notiamo ripetutamente). Nel caso opposto potremmo trovare una resistenza. Lo stesso ruolo di R/S può essere svolto dal POC della fase di accumulo precedente a un movimento.
- Possiamo utilizzare i dati delle sessioni precedenti (periodic VP) o dei movimenti di prezzo passati (intervallo fisso), per visualizzare aree di interesse, supporti e resistenze (figura 5). Spesso l’area compresa fra i POC e le Value area delle 2 sessioni o movimenti precedenti è un’area rilevante, se il prezzo la supera è un ottimo segnale di conferma.
- I punti di forte rifiuto del prezzo (pin bar o aree dalla conformazione simili) rappresentano supporti e resistenze. Se li analizziamo con il VP possiamo individuare dove la reazione è stata più aggressiva. Potrebbe essere considerato un punto d’ingresso contro il trend quando il prezzo ritorna verso il livello.
Le Forme del Volume Profile
Il VP è rappresentato da istogrammi che possono essere raggruppati in 4 forme indicative (è difficile trovarle perfette):
- D-Profile: si forma quando il mercato è bilanciato e quindi abbiamo dei volumi distribuiti abbastanza equamente sopra e sotto il POC. Spesso lo troviamo in situazioni di lateralizzazione (dove gli istituzionali accumulano le posizioni) e i punti alto e basso della D rappresentano forti resistenze e supporti. Per cui è possibile operare long dalla parte bassa del D-Profile verso il POC, viceversa short dalla parte alta verso il POC.
- P-Profile: si forma quando l’aggressività dei buyer ha spinto a rialzo il prezzo poi c’è stata una fase di lateralizzazione e il prezzo ha poi cominciato a scendere. Le indicazioni sono che il POC può essere un supporto e la parte bassa della P (in prossimità di un nodo) può essere un supporto perché è il momento in cui gli istituzionali hanno accumulato la posizione e dovranno difenderla.
- b-Profile: si forma quando i seller hanno spinto aggressivamente il prezzo a ribasso ma l’impulso si è esaurito e il mercato ha lateralizzato per poi ritracciare verso l’alto. Come nel caso precedente la parte alta della “b” presenterà un cluster che può fungere da resistenza e respingere il prezzo.
- Thin Profile: quando il trend è così forte da non permettere di accumulare i volumi il VP è sottile. I punti di interesse per operare e individuare S/R sono dove il prezzo ha smesso di muoversi per un certo tempo o in presenza di piccoli cluster che possono indicare dove i partecipanti hanno aggiunto operazioni.
Alternative al Volume Profile
- Il Market Profile (o Time Price Opportunity – TPO) indica per quanto tempo il titolo è stato scambiato a quel livello il prezzo. L’indicatore è composto da un insieme di quadratini rappresentanti il timeframe, colorati diversamente a seconda dell’orario in cui il prezzo si trova in quella posizione. Graficamente appare simile al PBV e anche in questo caso è possibile individuare POC e Value area ecc… È uno strumento grafico orientato all’intraday creato da un trader del Chicago Board of Trade (CBOT) Peter Steidlmayer.
- Delta Volume: è la differenza fra volumi in acquisto e in vendita.
- Cumulative Delta Chart: che è la versione cumulativa dell’indicatore precedente e ci può aiutare a individuare divergenze fra prezzi e volumi. (vedi su tradingview).
- On Balance Volume (OBV)
- Positive Volume Index (PVI) e Negative Volume Index (NVI)
Se vuoi approfondire
Tradingview, Volume Profile