Il Prodotto Interno Lordo (PIL), in inglese Gross Domestic Product (GDP), è una grandezza macroeconomica che misura il valore aggregato di tutti i beni e servizi finali prodotti sul territorio di un paese entro un certo periodo temporale, normalmente annuale, trimestrale e mensile. Il PIL è un indicatore molto importante per la capacità di simboleggiare il benessere di uno stato relativamente al suo livello di sviluppo o progresso.
Sommario
Perché Prodotto Interno Lordo?
Il Gross Domestic Product è l’indicatore principale della salute dell’economia di un paese, misura il totale dei beni e servizi prodotti in un paese. Questi sono finali, ossia non sono conteggiati i beni intermedi. All’interno del PIL NON sono conteggiati gli scambi gratuiti o per autoconsumo.
Il termine interno deriva dal fatto che per essere conteggiato nel GDP il bene o il servizio deve essere prodotto sul territorio nazionale da aziende nazionali o estere. Una Ferrari prodotta in Italia e venduta in Russia contribuirà al PIL italiano.
Il prodotto interno è lordo perché è al lordo degli ammortamenti, che sono il naturale deprezzamento del servizio o del bene avvenuto durante il periodo. Se sottraiamo gli ammortamenti otteniamo il Prodotto Interno Netto.
Chi calcola il PIL e quando viene pubblicato?
Il PIL è calcolato dagli istituti statici dei vari paesi e i dati sono reperibili anche da fonti internazionali. In Italia è calcolato dall’ISTAT e negli USA dal Bureau of Economic Analysis (BEA). Sono disponibili dati, analisi e previsioni su vari portali come World Bank, FRED, International Monetary Fund e OCSE. Il dato sintetico è disponibile su Investing.com o Tradingeconomics.com. Consiglio di leggere sempre il report completo perché fornisce molte più informazioni rispetto al dato sintetico.
Il dato viene pubblicato in genere con un mese di ritardo dalla chiusura del trimestre o dell’anno. Per questo il PIL è un lagging indicator, infatti il suo impatto sui mercati è limitato proprio perché guarda al passato (backward-looking). L’impatto può essere maggiore se i dati effettivi differiscono considerevolmente dalle aspettative.
3 Metodologie di Calcolo
Ci sono 3 metodologie per calcolare il PIL, a seconda che il punto di vista sia la domanda, l'offerta o il reddito.
Il Metodo della Spesa calcola il GDP dal lato della domanda, ossia l'acquirente che paga un prezzo. Il Prodotto Interno Lordo è quindi la somma dei consumi (C) delle famiglie in beni durevoli, beni di consumo e servizi, degli investimenti (I) delle imprese e delle famiglie in beni strumentali e immobili, della spesa pubblica (G) e dalla differenza fra esportazioni e importazioni (le esportazioni nette o bilancia commerciale, X-M=NX). Questo è il metodo più usato, in particolare negli USA. La formula è:
Il Metodo del Valore Aggiunto parte dal punto di vista dell'offerta, ossia chi vende. In breve, per arrivare all'output finale del venduto (Y) bisogna considerare tutta a serie di operazioni di acquisto e vendita dei beni intermedi (materie prime e semilavorati) e dei fattori produttivi (lavoro e beni strumentali). Ogni passaggio permette di aggiungere valore. Si fa la differenza fra ricavi e costi, per arrivare a un valore aggiunto che si somma operazione dopo operazione per arrivare al PIL.
L'ultimo, il Metodo dei Redditi, parte dal punto di vista dei fattori di produzione impiegati per arrivare al prodotto finale. Stiamo parlando del lavoro e del capitale finanziario impiegato, questi fattori devono essere remunerati con stipendi e profitti. A questi si aggiungono le tasse sulla produzione e l'IVA (intese come remunerazione per lo stato per i servizi forniti), si sottraggono i contributi dati dallo stato.
Differenze fra PIL Nominale e Reale
Il PIL Nominale (Nominal GDP) tiene conto dei prezzi correnti, ignorando i movimenti dei prezzi che possono gonfiare la crescita. Il PIL nominale è usato nei confronti fra un trimestre e il successivo.
Nel calcolo del PIL Reale i prezzi vengono mantenuti costanti anni su anno per separare l'impatto dell'inflazione e della deflazione dal trend dell'output (produzione). Viene usato un anno base per i prezzi moltiplicando per la quantità prodotta nell'anno in esame. Il PIL reale è usato per confrontare più anni perché rimuovendo l'inflazione permette di concentrarsi sui volumi dell'economia.
Deflatore del PIL
Facendo il rapporto tra il PIL Nominale e quello Reale, gli economisti hanno calcolato il Deflatore del PIL che è una delle misure dell'inflazione.
L'inflazione è tipicamente valutata con il Consumer Price Index (CPI), in italiano l'Indice dei Prezzi al Consumo - IPC, che viene calcolato per ogni paese. Questo indice misura solo i beni di consumo e quelli importati ed è costituito da un paniere fisso di beni, ignorando quindi le variazioni dei prezzi dei beni esclusi e incorporando lentamente i cambiamenti nei modelli di consumi. Basti pensare che l'ISTAT ha rimosso i Compact Disk (CD) e introdotto lo streaming di contenuti musicali a inizio 2022.
Il Deflatore misura la variazione dei prezzi di tutti i beni prodotti, che siano di consumo o di investimento, consumati sia dal mercato interno che esportati. La sua formulazione permette di incorporare automaticamente i cambiamenti nei consumi.
PIL Pro-capite e Purchasing Power Parity
Il PIL pro-capite (per testa) è pari al rapporto tra il PIL e la popolazione nazionale e indica il tenore di vita medio o la produttività media. Il collegamento fra popolazione e GDP può portare ad alcune analisi, ad esempio, a parità di popolazione un aumento del PIL potrebbe significare uno sviluppo tecnologico.
Il PIL pro-capite (o reddito pc) può essere calcolato in termini nominali, reali o in parità del potere d'acquisto (PPP). La Purchasing Power Parity aggiusta la differenza fra i prezzi e i costi della vita locali per fare comparazioni cross-country dell'output reale, il real income e gli standard di vita. Ad esempio, se una persona in Cina guadagna 50.000 euro e un'altra in Italia 100.000, il nostro elevato costo della vita potrebbe impattare così tanto da rendere il reddito reale più alto in Cina.
La differenza fra PIL Nominale e aggiustato al PPP è evidente. Se usiamo il calcolo Nominale gli Stati Uniti sono il primo paese nel 2020 con 20,9 trilioni di dollari, mentre la Cina è seconda con 14,7 trn$. Se osserviamo il GDP PPP la Cina sarebbe prima con 24,3 trilioni contro i 20,9 degli Stati Uniti.
Potete facilmente intuire che il calcolo della PPP è complesso, per facilitare i confronti l'Università della Pennsylvania e le Nazioni Unite hanno creato l'International Comparison Program nel 1968. Questo programma ha come base un indagine a livello mondiale che confronta i prezzi di centinaia di beni e servizi. In generale possiamo dire che l'idea del PPP è simile al Big Mac Index di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.
La PPP presenta alcuni problemi. I beni non disponibili nel paese devono essere importati e quindi si aggiungono costi di trasporto, dazi e tasse applicate dai paesi. Non viene tenuto conto dei differenti costi di produzione, del lavoro, delle assicurazioni o dell'energia. Ultimo, ma non meno importante la PPP non tiene conto che nei vari paesi ci può essere una concorrenza maggiore, mentre in altri ci può essere un monopolio o un cartello che mantiene i prezzi artificialmente alti.
Critiche al PIL
Nel corso degli anni ha raccolto anche diverse critiche che mettono in dubbio la sua validità come indicatore. Queste riguardano sia la qualità della produzione e della vita dei cittadini sia il calcolo in se.
- Non tiene conto della distribuzione del reddito, dell'impatto ambientale e sociale della produzione.
- Non misura la qualità dei beni e servizi prodotti, ma solo la quantità. Non vi è differenza fra produrre super alcolici e un pallone da calcio.
- Non dà alcuna indicazione sulla salute, sulla felicità, sull'uguaglianza e su altri fattori del benessere pubblico.
- Tiene conto solo delle transazioni in denaro escludendo quelle gratuite (volontariato e lavoro in famiglia), l'economia sommersa e i proventi derivanti da attività illecite.
- Ignora l'attività business-to-business, considera solo la produzione di beni finali e i nuovi investimenti di capitale. Sopravvaluta l'importanza del consumo rispetto alla produzione.
- Non differenzia sulla qualità della spesa, vengono conteggiate nel PIL tutte le spese finali private e governative indipendentemente che siano effettivamente produttive e redditizie o addirittura deleterie.
Molte persone ritengono che un GDP più alto sia associato con migliori opportunità economiche e migliori standard di vita. Tuttavia, ci sono paesi con alti PIL che non sono attraenti. Un GDP elevato può affiancarsi a un PIL pro capite contenuto, come nel caso della Cina, indicando che la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi individui.
Il PIL è infatti sostituito per l'ONU dall'Indice di Sviluppo Umano (in inglese: Human Development Index, HDI) per valutare la qualità della vita dei singoli paesi. Questo indice tiene conto sia dell'aspettativa di vita, sia dell'istruzione che del PIL pro capite (per essere precisi del GNI pro capita).
Come viene usato il PIL?
Il PIL è di grande importanza perché fornisce un quadro generale dell'economia di un paese, anche se questo viene fatto come un satellite che osserva un intero continente (cito Samuelson e Nordhaus nel loro libro Economics). Il PIL è largamente utilizzato dagli economisti sia come studio del passato sia per fare previsioni sull'evoluzione futura dell'economia.
Il PIL permette a banche centrali e governi di giudicare se l'economia si sta espandendo o si sta contraendo. Il GDP è parte del processo decisionale di questi soggetti perché è connesso ai target chiave come la disoccupazione e l'inflazione (es. FED). Il PIL può fornire un'indicazione se sia necessario un intervento per sostenere o raffreddare l'economia. Un tasso di crescita elevato e costante garantisce livelli importanti di benessere e entrate fiscali capaci di sostenere le finanze pubbliche.
Tramite questo indicatore possiamo intuire che se l'economia è in salute, probabilmente vedremo un livello di disoccupazione inferiore, gli stipendi che tendono ad aumentare e le aziende assumere più lavoratori per fare fronte alla crescente domanda dell'economia. Proprio le aziende possono utilizzare il PIL come guida per la loro strategia aziendale (pensiamo agli investimenti e ai magazzini).
I rapporti tra debito o deficit e PIL sono utilizzati nell'eurozona per garantire la convergenza dei conti pubblici e rendere solida l'unione economica e monetaria tramite il Patto di Stabilità (sospeso per la Pandemia di Covid-19). L'accordo stabilisce che il bilancio di ciascun paese non deve superare il 3% del rapporto Deficit/PIL e il 60% del rapporto Debito/PIL.
Gli investitori possono trarre molte informazioni dai dati sul PIL, sia a livello di scelta del paese, degli asset o dei singoli sottostanti, sia come indicazione delle future politiche monetarie e fiscali che saranno applicate. Un PIL in diminuzione può indicare una diminuzione degli earnings delle società e, quindi, una diminuzione dei prezzi delle azioni. I dati sul PIL possono dare indicazione sui flussi di cassa, sul magazzino, sugli utili e molti altre indicazioni.
Per valutare il mercato azionario viene usato il rapporto tra capitalizzazione di mercato e PIL, noto come Buffet Indicator. Questo rapporto è paragonabile al multiplo Price/Sales (o Revenues), dove il prezzo è la market cap. Si confrontano i paesi soprattutto guardando al passato è possibile individuare momenti di sottovalutazione o sopravvalutazione del mercato.
Il dato sul PIL, e quindi la crescita economica, è molto importante in diverse strategie di investimento come l'All Weather Portfolio di Ray Dalio o il GIP Model (Growth, Inflation, Policy) di Hedgeye Management nell'individuazione dei quadranti economici.
Dobbiamo però tenere conto che il PIL è un lagging indicator, ha dei limiti nel calcolo e non può essere l'unica variabile su cui costruire una strategia di investimento o un'azienda.
Il Prodotto Interno Lordo non è l'unico indicatore della produzione economica di uno stato, esistono ad esempio il Gross National Income e il Gross National Product che abbiamo approfondito in questo articolo.
Fonti
Boyle M., What Is Purchasing Power Parity (PPP)?, investopedia.com
Fernando J, Gross Domestic Product (GDP), investopedia.com
Rasure E., GDP Price Deflator, investopedia.com
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