I fondi comuni d’investimento sono istituti d’intermediazione finanziaria che hanno lo scopo di impiegare i capitali raccolti da una pluralità di risparmiatori al fine di creare valore per gli investitori e i gestori del fondo.
I fondi comuni sono disciplinati dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF – D.Lgs 58/1998). Questi, assieme agli Exchange Traded Funds (ETF), rientrano negli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR).
La gestione è affidata a Società di Gestione del Risparmio (SGR) che hanno personalità giuridica e patrimonio separati da quelli del fondo. I titoli e la liquidità detenuti dal fondo sono custoditi presso una banca depositaria. Le banche devono controllare la legittimità delle attività attuate dal gestore del fondo sulla base delle norme di Banca d’Italia e dal regolamento del fondo stesso.
Un fondo comune può essere classificato in moltissimi modi differenti in base alla caratteristica ricercata dall’investitore.
La prima distinzione è fra fondi aperti e chiusi. Esistono fondi aperti, in cui è possibile sottoscrivere nuove quote o chiederne il rimborso in qualsiasi momento. I fondi chiusi consentono di sottoscrivere quote solo nel periodo di offerta iniziale del fondo. Questi sono normalmente riservati a investimenti poco liquidi e di lungo periodo. I fondi aperti possono essere armonizzati a regole e criteri comuni stabilite dall’Unione Europea per la tutela dei risparmiatori, limitando e frazionando il rischio assumibile dai fondi. I fondi che non rientrano sotto queste norme sono detti non armonizzati.
Un’importante suddivisione riguarda sotto quale delle due normative europee ricade il fondo: Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities Directive 2009 (UCITS – 65/2009) e Alternative Investment Fund Managers Diretive (AIFMD – 61/2011). Si noti che entrambe raccolgono diverse direttive europee. Le direttive UCITS riguardano gli OICVM, quindi sia fondi comuni che SICAV, le normative AIFM i fondi di investimento alternativi (FIA), fra cui i fondi immobiliari.
I fondi possono essere distinti in base all’asset class e alla politica di investimento, quindi abbiamo ad esempio fondi azionari, obbligazionari e fondi flessibili o bilanciati.
Un’ulteriore classificazione riguarda i fondi attivi e passivi. I primi sono fondi che mirano a replicare un indice o gli attivi mirano a battere il mercato. In entrambi è presente un team che si occupa di gestire il fondo ma con obiettivi differenti.
Il fondo può distribuire o accumulare i proventi come dividendi e cedole. Nel primo caso il fondo è a distribuzione (distr.) nel secondo caso ad accumulazione, solitamente indicato con acc.
Esistono poi altre suddivisioni fra fondi in base ad altre caratteristiche che possono introdurre nuove categorizzazioni: i fondi pensione, gli hedge fund, gli ETF (che rientrano tutti nella normativa UCITS), gli umbrella fund, i fondi di fondi…
Se volete approfondire le caratteristiche degli ETF o conoscere di più sull’argomento vi invitiamo a cliccare qui. Su FinanceLooting potete trovare anche informazioni sulla previdenza complementare e i fondi pensione.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright FinanceLooting