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    Futures, Forward, Forward Rate Agreements, FRA
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    Guida Essenziale a Futures, Forward e FRA

    Matteo PegoraroBy Matteo Pegoraro27 Gennaio 2025Updated:4 Marzo 2025Nessun commento
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    Nei mercati finanziari contratti i derivati come futures, forward e Forward Rate Agreements (FRA) sono centrali nella gestione del rischio e nella speculazione. Questi strumenti, pur condividendo alcune caratteristiche comuni, presentano differenze significative in termini di struttura, funzionamento e applicazioni. Ogni giorno vengono scambiati centinaia di miliardi di dollari tramite questi strumenti.

    L’origine di questi contratti derivati è antica, perfino in epoca pre- romana ne troviamo esempi. Se ti interessa approfondire la loro storia abbiamo pubblicato un articolo proprio su questo.

    Sommario

    • 1 Cosa sono i Futures?
      • 1.1 Tipologie e Obiettivi
      • 1.2 Negoziazione: Clearing House e Marking to Market
    • 2 I Forward e le differenze coi Futures
    • 3 I Forward Rate Agreements (FRA)
    • 4 Conclusione
    • 5 Bibliografia e Sitografia

    Cosa sono i Futures?

    I futures sono contratti derivati standardizzati a termine negoziati su mercati regolamentati, come l’IDEM in Italia, il CME (Chicago Mercantile Exchange), il CBOT (Chicago Board of Trade), il NYMEX (New York Mercantile Exchange), l’ICE (Intercontinental Exchange) e il CBOE (Chicago Board Options Exchange). Essi prevedono l’obbligo per entrambe le parti di effettuare uno scambio di beni o strumenti finanziari a una data futura prefissata, con condizioni stabilite al momento della stipula del contratto. Questa standardizzazione riguarda parametri quali quantità, qualità del sottostante, date di scadenza, luogo di consegna e modalità di regolamento.

    L’esecuzione è obbligatoria sia per l’acquirente che per il venditore, non fornisce quindi una scelta come le opzioni all’acquirente, dove ha solo il diritto ma non l’obbligo di esercitare il contratto. Per questo motivo sono considerati strumenti simmetrici.

    La standardizzazione è stata necessaria per centralizzare e facilitare gli scambi, fattore che ha portato il numero di contratti scambiati nel 2020 a superare i 25,55 miliardi di contratti scambiati (Fonte: FIA1) per un controvalore di migliaia di miliardi di euro. Da notare infatti che il valore nozionale (quello alla base dei contratti) è molto elevato, superiore alle decine di migliaia di euro. Per questo motivo sono nati i “mini futures”, contratti che replicano i contratti tradizionali ma con un valore nominale inferiore, pensati per rendere questo mercato più accessibile agli investitori retail.

    Natural Gas Futures (NYMEX) Price - Fonte: tradingcharts.com
    Natural Gas Futures (NYMEX) Price – 27 gennaio 2025 – Fonte: tradingcharts.com

    Sullo stesso sottostante esistono diversi contratti con scadenze differenti, ad esempio per il gas naturale esistono contratti in scadenza ogni mese per diversi anni. La rappresentazione visiva della relazione tra prezzi dei contratti e le loro scadenze definisce la Curva Forward, di cui abbiamo pubblicato un approfondimento, il cui scopo è capire le aspettative future del mercato.

    Ci sono degli enti che si occupano di regolamentare e controllare il mercato. In Italia, la supervisione dei mercati futures è affidata a Borsa Italiana S.p.A. e alla Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G), che agisce come clearing house. Negli Stati Uniti, il compito è svolto dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC), che regola anche strumenti derivati OTC come swap.

    Tipologie e Obiettivi

    Esistono diversi tipi di futures che rispondono a esigenze e obiettivi specifici dei diversi operatori coinvolti. Generalmente possiamo distinguere 5 categorie:

    1. Financial futures: Azioni, indici, obbligazioni, come gli E-mini S&P 500. Sono utilizzati da investitori istituzionali e retail per copertura o speculazione.
    2. Commodity f.: Materie prime come petrolio WTI o grano. Ad esempio, gli agricoltori e le aziende di trasformazione, come i produttori di farine e gli stabilimenti di raffinazione del petrolio, li usano per proteggersi dalla volatilità dei prezzi.
    3. Currency f.: Valute come EUR/USD. Questi strumenti permettono a imprese che operano a livello internazionale di coprirsi dal rischio di cambio.
    4. Volatility f.: Basati su indici di volatilità come il VIX, utilizzati da gestori di fondi per copertura contro shock di mercato.
    5. Bitcoin f. e su altre criptovalute: Introdotti su piattaforme regolamentate come il CME e il CBOE, consentono di speculare sul prezzo del Bitcoin senza possederlo direttamente. Attirano sia investitori istituzionali che retail grazie alla trasparenza e ai meccanismi di gestione del rischio, ma richiedono un’attenta gestione a causa dell’elevata volatilità.

    Gli obiettivi dipendono dal soggetto coinvolto. Per quanto riguarda i commercial, ossia chi opera direttamente nel mercato del sottostante il venditore (seller) se assume una posizione short, vuole fissare il prezzo del sottostante per coprirsi (hedging) dal rischio di un ribasso. Il buyer (compratore) desidera fissare il prezzo per proteggersi da un aumento di valore del sottostante.

    Per finalità speculative (sono soggetti non commercial e retail) il venditore ha una visione ribassista mentre il compratore rialzista sul sottostante. Nei mercati energetici, i trader utilizzano la curva forward del petrolio o del natural gas per anticipare variazioni di prezzo e pianificare strategie di acquisto o vendita. In particolare, nei mesi precedenti il freddo invernale e il caldo estivo la domanda di natural gas aumenta segnalando una certa ciclicità dell’andamento dei prezzi e aprendo a possibilità speculative.

    Negoziazione: Clearing House e Marking to Market

    Quando si tratta di negoziare futures, esistono meccanismi specifici che garantiscono sicurezza e trasparenza, considerata la complessità e il valore elevato di questi contratti. Questi due elementi fondamentali sono la Clearing House (CH) e il marking to market ossia il sistema dei margini.

    La Clearing house è un ente centrale che si interpone tra le controparti di un contratto futures, fungendo da garante dell’operazione. Grazie al suo intervento, viene eliminato il rischio di controparte, poiché le controparti (buyer e seller) non operano direttamente tra loro ma direttamente con la CH.

    Per garantire l’esecuzione del contratto, la CH utilizza il meccanismo marking to market, che regola giornalmente i guadagni e le perdite, tramite un sistema di margini che serve a limitare il capitale necessario per tenere aperto un contratto che però introduce un rischio di leva finanziaria. Possiamo individuare 3 margini principali:

    • Margine iniziale (initial margin): Una percentuale del valore nominale versata per aprire una posizione. Ad esempio, per un contratto sul petrolio con un valore nominale di 10.000 euro, potrebbe essere richiesto un margine iniziale del 10% pari a 1.000 euro.
    • Margine di variazione (variation margin): Liquidazione giornaliera delle perdite e dei profitti. Le fluttuazioni del prezzo del sottostante sono riflesse quotidianamente nei conti margine dei partecipanti.
    • Margine di mantenimento (maintenance margin): Importo minimo richiesto per mantenere una posizione aperta. Se il saldo scende al di sotto di questa soglia, il partecipante deve versare ulteriori fondi o chiudere il contratto.

    Esempio: Supponiamo che un investitore abbia acquistato un contratto sul petrolio WTI a 70 dollari al barile. Se il prezzo sale a 72 dollari, la CH accredita 2 dollari per barile sul conto margine dell’acquirente e addebita lo stesso importo al venditore.

    Il regolamento finale può avvenire tramite consegna fisica o cash settlement. La maggior parte dei futures viene chiusa prima della scadenza con operazioni di compensazione, limitando le effettive consegne fisiche (stiamo parlando di meno del 2% per le materie prime). A titolo di esempio, il petrolio WTI (West Texas Intermediate) è consegnato in un luogo specifico (Cushing, Oklahoma) uno dei più importanti hub logistici per il mercato energetico.

    I Forward e le differenze coi Futures

    I forward sono contratti derivati negoziati sui mercati OTC (over-the-counter). A differenza dei futures, non sono standardizzati e non richiedono l’intermediazione di una clearing house. Questo li rende strumenti flessibili e personalizzabili, ma comporta un rischio di controparte più elevato. Le caratteristiche principali sono:

    • Contratti personalizzabili: consentono di negoziare parametri come quantità, qualità del sottostante, date di consegna e prezzo di consegna (delivery price).
    • Assenza di regolamento giornaliero: non è previsto un meccanismo di marking to market, il regolamento avviene alla scadenza del contratto.
    • Rischio di controparte: poichè non è presente alcun intermediario come la CH.

    Esempi: Un esportatore di grano potrebbe preferire un forward per stabilire un prezzo personalizzato con un acquirente estero, mentre un investitore speculativo potrebbe utilizzare futures per approfittare della volatilità.

    I Forward Rate Agreements (FRA)

    I FRA sono contratti derivati OTC in cui due parti si accordano per scambiarsi la differenza tra un tasso fisso e un tasso variabile alla scadenza, calcolata su un capitale nozionale. Questi strumenti sono utilizzati principalmente da istituzioni finanziarie e aziende con esposizioni a tassi variabili. Le caratteristiche principali sono le medesime dei forward: Personalizzazione, Regolamento alla scadenza (per differenza, senza necessità di scambio del capitale nozionale) e Assenza di margini.

    I FRA trovano impiego soprattutto nei mercati finanziari per la gestione dei tassi di interesse:

    • Copertura dai rischi di tasso: Ad esempio, una banca che concede prestiti a tasso variabile potrebbe utilizzare uno di questi contratti per proteggersi dall’aumento dei tassi, stabilizzando i flussi di cassa futuri. Es. Stipula un FRA con un tasso fisso del 3%. Alla scadenza, se il tasso variabile è al 3,5%, la banca riceve la differenza tra il tasso variabile e il tasso fisso concordato, compensando l’aumento dei costi.
    • Speculazione sui tassi: gli investitori istituzionali possono utilizzarli per anticipare variazioni nei tassi di interesse e trarne profitto, oppure trarre profitto della differenza fra un tasso fisso e un tasso variabile.

    Conclusione

    Futures, forward e FRA rappresentano strumenti indispensabili per la gestione del rischio e la speculazione nei mercati finanziari. La scelta tra di essi dipende dalle esigenze specifiche degli operatori, dalla loro tolleranza al rischio e dalla familiarità con i mercati regolamentati o OTC. Mentre i futures offrono trasparenza, liquidità e protezione dal rischio di controparte, i forward garantiscono flessibilità e personalizzazione. I FRA, infine, si distinguono per la loro utilità nella gestione mirata dei tassi di interesse. Ogni strumento, quindi, ha un ruolo specifico, contribuendo alla diversificazione e all’efficienza dei mercati globali.

    Per gli investitori retail può essere complesso entrare nel mercato dei futures, ma in soccorso arrivano strumenti come ETF (Exchange-Traded Funds), ETC (Exchange-Traded Commodities) ed ETN (Exchange-Traded Notes). Questi strumenti consentono di ottenere esposizione a questi mercati senza dover gestire direttamente contratti complessi, riducendo i costi operativi e i rischi legati alla marginazione.

    Riportiamo qui per semplicità una tabella riassuntiva con le principali differenze:

    CaratteristicaFuturesForwardFRA
    MercatoRegolamentato (Exchange).OTC (Over-the-Counter).OTC (Over-the-Counter).
    SottostanteCriptovalute, materie prime, valute, indici, tassi di interesse, titoliMaterie prime, valute, indici, tassi di interesse, titoliTassi di interesse.
    StandardizzazioneContratti standardizzati.Contratti personalizzati.Contratti personalizzati.
    Clearing HousePresente, garantisce l’esecuzione.Assente, rischio di controparte più elevato.Assente, rischio di controparte più elevato.
    MarginiRichiesti: iniziale, variazione e mantenimento.Non richiesti.Non richiesti.
    RegolamentoRegolazione giornaliera (Marking to Market).Alla scadenza, fisico o cash.Alla scadenza, cash settlement per differenza.
    Capitale nozionalePuò essere specificato, ma non sempre necessario.Spesso include la consegna fisica o regolamento in contanti.Non scambiato, utilizzato solo per il calcolo dei flussi di cassa.
    Scopo principaleCopertura o speculazione su prezzi di asset.Copertura o speculazione su prezzi specifici.Gestione del rischio sui tassi di interesse.
    Partecipanti PrincipaliSpeculatori, hedger.Hedger, aziende e investitori istituzionali.Istituzioni finanziarie e aziende con esposizione ai tassi di interesse.

    Bibliografia e Sitografia

    Borsa Italiana. “Guida ai futures.” Disponibile su: www.borsaitaliana.it
    Commodity Futures Trading Commission (CFTC). “Regulatory Guidelines.” Disponibile su: www.cftc.gov
    CME Group. “Introduction to Futures.” Disponibile su: www.cmegroup.com
    Consob, Uso dei Derivati
    Futures Industry Association (FIA), Global futures and options trading reaches record level in 2020
    Hull John C. (2016), Fundamentals of Futures and Options Markets, Pearson
    Hull John C. (2018), Options, Futures, and Other Derivatives, Pearson

    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright FinanceLooting

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    Matteo Pegoraro

      Laureato in Banca e Finanza ed Economia Aziendale presso l'Università di Udine. Ho all'attivo alcune pubblicazioni su ETF e ETN su riviste specialistiche.

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