Exchange Traded Funds (ETF)
Gli Exchange Traded Funds, noti soprattutto con il loro acronimo ETF, sono una particolare tipologia di fondo d’investimento o Sicav negoziato in Borsa come un’azione. Le quote di questi fondi sono dei titoli rappresentativi di un paniere di altri strumenti finanziari, che possono essere azioni, obbligazioni, materie prime, futures e altro. Gli Etf sono quindi strumenti finanziari derivati, ossia, il cui valore deriva da un altro asset finanziario (il sottostante).
Gli ETF sono definiti come fondi comuni aperti, in cui il patrimonio è variabile ed è quindi possibile sottoscrivere nuove quote o chiederne il rimborso quotidianamente. Gli ETF sono disciplinati dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF) e dal Regolamento sulla gestione collettiva del Risparmio di Banca d’Italia. Tutti i fondi comuni e le Sicav sono classificati dal TUF come OICR (organismi d’investimento collettivo del risparmio) e pertanto presentano un patrimonio autonomo rispetto a quello del gestore.
Gli ETF sono quotati in mercati regolamentati in cui sono presenti regole e attori che devono garantire continuità, economicità e trasparenza allo scambio. Negli Stati Uniti il mercato principale è il Nyse Arca, per l’Italia è ETFplus. Al suo interno esistono quattro differenti segmenti: ETF, ETF strutturati (leveraged o short), ETC/ETN e ETF a gestione attiva. Il TUF stabilisce che vi sia la presenza di almeno un Market-maker per assicurare che il prezzo non si discosti in maniera significativa dal valore del sottostante.
Questi fondi quotati in borsa garantiscono l’esposizione a moltissime asset class, quali azioni, obbligazioni, materie prime e sottostanti particolari come il VIX. In genere, gli ETF sono posizionati su mercati interi o settori, ma possono essere costruiti anche su panieri più specifici. Si citano i casi degli ETF multi-asset (es. bond-equity), gli ETF su panieri di commodities o gli ETF tematici (es. robotics).
Gli Etf al pari dei fondi comuni d’investimento possono essere suddivisi in passivi, attivi ed Smart Beta. I primi replicano un benchmark, gli Etf attivi hanno l’obiettivo di superare il mercato mentre gli Smart Beta replicano un indice a cui è stato applicato una strategia (es. value).
Gli ETF sono creati e gestiti da Società di gestione del Risparmio (SGR) che devono essere costituite in forma di S.p.A. In Italia sono presenti società di diritto italiano o estero che operano sulla base del principio comunitario del mutuo riconoscimento e della regolamentazione del paese d’origine.
Il gestore ha l’obbligo di dare in custodia i titoli facenti parte del portafoglio a una banca depositaria indipendente (custodian). Fra queste si citano Bank of New York Mellon, Citigroup, J.P. Morgan e State Street Global Services. La banca depositaria ha il compito di detenere le risorse del fondo, accertare la legittimità delle operazioni di emissione e rimborso delle quote e il calcolo del valore delle stesse. Deve poi eseguire le istruzioni della SGR avendo anche il compito di verificare il rispetto delle norme di legge, del regolamento del fondo e delle prescrizioni degli organi di vigilanza.
La condizione necessaria affinché un fondo possa essere classificato come ETF in Europa è l’armonizzazione alla normativa europea UCITS (2009/65/CE). Questa è un insieme di direttive che hanno l’obiettivo di semplificare e rendere più trasparenti le regole per la vendita di fondi all’interno dell’UE. Un fondo UCITS è aperto, diversificato e liquido. L’armonizzazione garantisce il vantaggio per i fondi di circolare in tutta l’UE una volta approvati da un solo stato membro dell’Unione. Per questo motivo la maggior parte degli Etf sono domiciliati in Irlanda o Lussemburgo.
Gli ETF UCITS devono pubblicare tre diversi documenti per informare gli investitori:
- il prospetto informativo;
- un documento riassuntivo contenente le informazioni chiave (KIID);
- le relazioni annuali e semestrali (performance e commento).
Gli ETF quotati negli Stati Uniti non pubblicano il KIID e per questo non sono facilmente acquistabili da investitori europei.
Ora che abbiamo definito gli Exchange Traded Funds spero che abbiate capito che non possono essere confusi con gli ETC e gli ETN. Qui sotto vi presento un rapido confronto. Se vuoi saperne di più clicca qui.
Abbiamo anche redatto diversi approfondimenti su questo argomento:
- Le caratteristiche principali.
- Le Differenze fra ETF passivi, attivi e smart beta.
- Il meccanismo di funzionamento degli ETF: la Creation&Redemption in Kind.
- I principali rischi a cui si è esposti investendo in questi strumenti.
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- La Storia che ha portato alla loro nascita.
- Le Differenze fra con ETC e ETN.
- La fine degli ETN di Lehman Brothers e il fallimento della banca.
- Il primo Exchange Traded Fund su Bitcoin.
- I 3 famosi ETF di ARK Invest sono disponibili in Europa?
Se vuoi approfondire
ETF Securities. ETPedia, The educational guide to Exchange Traded Products (ETPs)
J. Hill, D. Nadig, M. Hougan, D. Fuhr (2015), A Comprehensive Guide to Exchange traded Funds (Etfs)
Richard A. Ferri (2010), The ETF book: all you need to know about exchange-traded funds. John Wiley & Sons.
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